Mese: Marzo 2022
https://www.la7.it/tagada/video/quando-gli-italiani-occupano-casa-13-09-2017-221547
tu credi nella scienza mi chiesero, risposi no, credo in Dio non nella scienza, la scienza ha ben altri doveri, dubbio, osservazione, cautela, verificabilita’ solo per citarne alcuni…
La mia passione per la verità, per la ricerca mi ha portato ad esaminare nei fatti la vicenda, parlo da chi sa di sapere poco, avendo capito che non sapere però ci offre una grande opportunità quella di cercare di sapere, e proprio per questo cerco di comprendere, di approfondire, di studiare, ed ho capito che questo gran caos, queste verità a cui dobbiamo credere per forza non sono narrazioni della scienza ma dell’industria farmaceutica che di scienza ha ben poco.
Mi preme precisare che questo libro non sarà in vendita, sarà distribuito gratuitamente, sono fermamente convinto che la verità deve essere gratis, deve essere illuminante ragion per cui deve essere alla portata di tutti.
In questi ultimi due anni tutti si sono accaniti contro chi non si è sottoposto alla terapia sperimentale chiamata vaccino RMNA, al festival di San Remo addirittura Fiorello ha fatto satira sugli effetti avversi da vaccino, mi ha incuriosito molto il suo fare, ed aldilà di tutto mi sento di dire che la satira è divertente se scherna il potere, se si prende gioco dei deboli diventa bullismo, questo deve farci riflettere come deve far riflettere la perdita della retribuzione per quei lavoratori che hanno deciso liberamente ed in nome della legge di non partecipare alla sperimentazione.
Tanti anni fa un politico democristiano mi disse che non era necessario avere sempre buone risposte ma era importantissimo avere ottime domande, io di domande ne ho poste tante…
Tutto è cominciato quando la sacra tv ci spiegava che addirittura il due per cento dei positivi al Covid poteva sviluppare la malattia severa, mamma mia dicevo qui moriamo tutti, lo avrete pensato pure voi, ad un certo punto invero i fattori e mi dico ma quindi il 98 per cento si salva, ma allora? E vado a vedere i dati delle influenze del 2015, 2016, 2017, 2018 e scopro che il dato di mortalità era pari al 7,5 per cento, quindi con una banale influenza stagionale si moriva di più, comincio a capire che si stava facendo leva su paure ancestrali per controllare le nostre vite.
Ho deciso quindi di fare il giro del mondo virtuale, raccogliendo le interviste dei massimi esponenti mondiali nei campi della medicina , della biologia, della scienza, del diritto, ve ne cito alcuni per scempio Didier Raoult H-Index 175, Lu Montagne H-Index 71, Cristian Peronne Vice Presidente dell OMS, potrei continuare all infinito ma vi priverei della lettura, aggiungo solo che con un indice H-Index inferiore a 50 siamo davanti ad uno che non è considerato un esperto, e che Fabrizio Pregliasco ha un H- Index di 14 (mi vien da piangere).
Quando ho capito alla fine delle interviste che la cosa era seria, avevo finalmente compreso quale era il motivo per cui ci obbligavano a vaccinare con un antigene bloccato su Whuan 1 ovvero la prima mutazione del virus, va da sé che essendo mutato come spiegherò più in là è solo un pretesto, la vera paura del governo è il campione di controllo, un po come si fa con chi prende il placebo e chi il farmaco vero, incrociando i dati può emergere l’effetto avverso del vaccino, da qui si capisce pure perché stanno vaccinando con un vaccino ormai obsoleto e scaduto anche i guariti dall’infezione, loro stessi fanno un altro gruppo di controllo, questo mi fa capire che in futuro hanno intenzione di dire che le malattie avverse causate dal vaccino in verità sono causate dal covid, è per questo che iniettano tutti, a Roma si dice “pe buttala n caciara”
Per prima cosa ho allentato la concentrazione per avere meno recettivita’ ambientale e ho cominciato a percepire le illogicita’ di questa narrazione pandemica, con questo testo voglio solo condividerle con voi, offrirvi motivo di spunto e di riflessione partendo dal fatto che il virus esiste ma che tutto quanto è stato fatto per debellarlo è illogico e privo di fondamento scientifico, ha causato morti, fallimenti, diseredati e scontri sociali, per cui ho deciso di ascoltare solo medici, virologi, scienziati con indice H-Index superiore (e’ l’ indice con il quale si valuta un medico, un biologo, uno scienziato alla luce delle sue competenze dimostrate e di eventuali conflitti di interesse con le industrie del farmaco), valutando e riportandovi la Fonte ufficiale affinché ne uscisse un documento incontestabile e veritiero, mi sono davvero divertito, mi piace anche sottolineare il fatto che io tendenzialmente sono favorevole ai vaccini, e se io favorevole trovo tali e tante incongruenza da scrivere un libro figuratevi quanta carne al fuoco si dà ai novax, mortificando la scienza la si impoverisce, la si destruttura, quando la scienza non esprime più dubbi, non è più possibile contestarla diventa religione, ma la religione non applica il “metodo scientifico” divenendo dogma, be credo sia capitato proprio questo.
buona lettura
Claudio Lozzi
Tutto comincio così…
Nel Dicembre 2019 in Cina a Whuan in un laboratorio di ricerca un virus sfugge e contagia in breve tempo gran parte della Cina, il ns governo in carica allora guidato dal Premier Conte offre garanzie sull impossibilità che lo stesso virus che nel mentre abbiamo chiamato SARS CoV 2 poi ribattezzato malattia Covid 19 arrivi in Italia, fonti più prudenti invece chiedono la chiusura di porti e aeroporti adoperando quindi maggior prudenza (Lega, FDI, e una parte di M5S, mentre sia PD che Leu appoggiano la linea di Conte.)
La linea del Governo quindi assai rischiosa ci porta come era ragionevole presumere in condizioni di emergenza sanitaria, vediamo mezzi dell esercito pieni di bare, il governo consiglia alle strutture sanitarie di non fare autopsie (e quando a consigliare è il capo diventa legge) fonte Circolare n.15280 del 2 maggio 2020 del ministero della Sanità.
I media tutti cominciano una campagna di sensibilizzazione estremamente forte, ricordo ancora uomini in solitudine che facevano la sana corsetta mattutina sulla spiaggia inseguiti dai vigili urbani, eravamo ormai in Lockdown e sarebbe stato solo l’inizio.
Eravamo tutti increduli davanti ad un mondo che quasi non sembrava più lo stesso, eravamo spiazzati, terrorizzati a tal punto da credere ad ogni cosa ci veniva sparata sui mezzi di comunicazione, ci sembrava normale, urlavamo ” andrà tutto bene” ma così non fu…
Poi il Governo dei migliori…
Il Governo Conte definito troppo debole dall Europa per avviare un modello di riforme simil Cina viene sostituito dal Governo Draghi uomo potente quasi terrorizzante tanto è che la politica non osa contrastarlo anzi, intanto l’AIFA con nota del 9 dicembre 2020 (linee guida cure Covid 19 domiciliare) introduce il Paracetamolo e la vigile attesa quale manna dal cielo per i malati covid definendolo unica terapia consolidata, nonostante la letteratura medica e scientifica dimostra già dal 2002 in concomitanza con la Sars CoV 1 che il consumo di paracetamolo (tachipirina) aumenta il consumo di Glutatione (GHS) da parte dell organismo compromettendo la risposta antiossidante è antinfiammatoria causando purtroppo nella quasi totalità dei casi curati con questo farmaco la malattia severa e quindi l’ ospedalizzazione per quei soggetti anziani o particolarmente fragili e con altre patologie concomitanti. (Fonte comitato scientifico internazionale Pubblicato sul Journal Medical Virology) I quali certi della letteratura già esistente fin dagli anni 70 non hanno avuto neanche necessità di fare un ulteriore studio, l’ importantissimo team internazionale qui citato considera che curare con tachipirina un malato di Covid corrisponda a curare con lo zucchero un malato di diabete, queste certezze fortunatamente sono state recepite anche dal Ministero della Salute Italiano il quale introduce una modifica al protocollo garantendo altre cure domiciliari lasciando a tachipirina la sola concomitante con gli altri nuovi farmaci e solo nei casi di febbri elevate. (fonte circolare Ministero della Salute del 26 aprile 2021).
Alcuni media Online italiani tipo il sito “OPEN” appendice online di LA7 hanno provato a dare del fake a questa notizia ma lo stesso Ministero della Salute li ha smentiti rettificando il protocollo il 26 aprile 2021.
È di rilievo l’ intervista al Professor Massimo Citro (fatta da Paolo Del Debbio durante la trasmissione Dritto e Rovescio del 23 settembre 2021,) che ricordo fu collaboratore di Luc Montagne divenuto Premio Nobel per la scoperta e le cure derivate sul virus del AIDS il quale in diverse occasioni e in quella in particolare certifica attraverso i suoi studi scientifici che una malattia curabilissima è divenuta incurabile e ci spiegherà come è che per ottenere l’ approvazione dei vaccini in via emergenziale ( definita Fast Track) bisogna rispettare 4 regole dettate dall FDA e dall EMA, due di queste sono esclusivamente interne alle società, le altre due invece dicono che deve esserci una Pandemia con un alto numero di morti e di sicuro la Tachipirina è stata più utile di quanto sembra per innescare l’ opzione vaccino sperimentale, è la prima volta questa che si realizza e si usa un vaccino ad RNA messaggero (fu realizzato anche per altro ma non fu mai usato in nessun caso, va ricordato appunto che il rapporto di Pfizer deve essere consegnato a dicembre del 2023 e quello di Moderna a dicembre del 2022, mentre non perverranno Astrazeneca e Johnson è Johnson perché non più utilizzabili in Italia al momento di questa scrittura), provate a curare un diabetico con lo zucchero e vedi come si riempiono le terapie intensive ricorda sempre il professor Citro che prosegue con l’altro punto necessario al fine di tentare la carta del vaccino sperimentale sia il fatto di non avere cure o terapie approvate e che il vaccino quindi deve essere l’unica via.
Il Professor Citro continua dicendo che le terapie esistenti in letteratura in merito alla covid sono state avversate in ogni modo anche per avere via libera allo pseudo vaccino sperimentale con autorizzazione condizionata che comunque mi piace sottolineare anche il Prof Pregliasco grande estimatore di questi vaccini li chiama farmaci e non vaccini come più volte ripetuto anche durante la trasmissione Dritto e Rovescio del 23 settembre 2021, modi dicevamo che hanno portato anche al suicidio del Dott. De Donno dopo elevatissime pressioni denunciate anche dalla trasmissione televisiva Le Iene su Canale 5 il giorno 18 maggio 2020 e poi per altre due puntate facilissime da reperire sul sito di Mediaset perché il Dott De Donno curava i pazienti con il Plasma Super immune cosa che ha permesso ai suoi assistiti di non avere in nessun caso la malattia severa, venne avversato pubblicamente da giornalisti, critici e medici in chiaro conflitto di interessi presi da una Narrazione priva di alcuna valenza scientifica, una storia che fini col suicidio purtroppo dove la procura della Repubblica sta indagando per istigazione al suicidio appunto.
Ho piacere nel citare uno studio Pubblicato dall’Università di New York nella persona del Professor Timoty Cardoso il quale a fronte di una rassegna di studi clinici si è posto due domande, se questi vaccini possono dare la complicanza dell ADE e la risposta è stata sì per i meno esperti spieghiamo cosa è l’ADE, Gli anticorpi potrebbero aiutare il virus a entrare nelle cellule
Uno dei principali meccanismi di eliminazione dei corpi estranei attuato dal sistema immunitario si avvale di particolari cellule immunitarie dette fagociti. Queste accorrono numerose nei siti di infezione e quando incontrano un virus segnalato dagli anticorpi come un pericolo, lo internalizzano per digerirlo. La distruzione del virus avviene all’interno di una sorta di “stomaco” cellulare, ma alcuni virus hanno sviluppato dei meccanismi per evitare di essere eliminati, e quindi una volta all’interno dei fagociti li invadono.
Abbiamo spiegato prima come l’obiettivo primario del vaccino sia quello di prevenire l’entrata del virus nelle cellule, specialmente quelle delle vie respiratorie. Tuttavia gli anticorpi in questo caso determinano l’effetto opposto. Quindi un virus decorato con degli anticorpi potrebbe essere paragonato ad un cavallo di troia per fagociti. Gli anticorpi che lo hanno riconosciuto perché venga eliminato dalle cellule in realtà lo aiutano ad entrare nelle cellule fagocitiche e invaderle. Il risultato è che il virus si replica nei fagociti e poi esce diffondendo l’infezione nelle cellule vicine.
ADE: Antibody-dependent Enhancement
Questo meccanismo è noto in biologia e viene definito ADE (dall’inglese Antibody-dependent Enhancement), traducibile come “intensificazione (dell’infezione) anticorpo-mediata”.
Se gli anticorpi indotti dalla vaccinazione sono neutralizzanti e proteggono le cellule respiratorie più sensibili, l’individuo è comunque protetto e l’effetto dell’invasione delle cellule immunitarie è marginale. Se invece gli anticorpi indotti non sono neutralizzanti, vuol dire che né le cellule respiratorie, né quelle del sistema immunitario sono protette.
Il risultato è che un’infezione o una vaccinazione che induce gli anticorpi “sbagliati” potrebbe aggravare la situazione, dando “un passaggio” al virus per entrare nelle cellule immunitarie, conclude il Professor Cardoso dicendo che la gente non sembra sufficientemente informata, i rischi sembrano profondamente occultati sia nei protocolli sperimentali sia nel consenso che il vaccinando va a firmare.
Il giornale web Italiano Huffington post ha tentato di dare del fake a questa notizia senza argomentare però citano solo una teoria novax di un ragazzino alle medie che per gioco ha mandato whatsapp a tutta la classe ( mi vien da piangere) che purtroppo poi è stata confermata dagli studi Danesi e Inglesi per buona pace della piccola testata di periferia nostrana appendice web di LA7.
La professoressa Elena Boero, presso il Marie Skłodowska-Curie, dottorato di ricerca all’Università di Utrecht, Paesi Bassi, sotto la diretta supervisione del Professor Jos van Strijp e della Professoressa Suzan Rooijakkers, specializzata in biologia, microbiologia, immunologia e vaccinologia, con particolare focus sull’interazione tra ospite e patogeni batterici. Oltre alle attività di ricerca dal 2014 si occupa di scrittura, revisione e divulgazione scientifica. scrive che generalmente occorrono 15-20 anni per produrre un vaccino sicuro ed efficace, proprio perchè bisogna tenere in considerazione elementi come l’ADE. Essi si evidenziano solo sul campo. Per questo ed altri motivi dei vaccini che all’inizio sembrano promettenti poi non superano i controlli nel tempo. È ben vero che i tempi si stanno gradualmente riducendo grazie allo sviluppo della tecnologia, tuttavia la biologia ha tempi prestabiliti che spesso non è possibile accorciare.
Dice ancora il Professor Citro che anche altre terapie esistevano già dal 2003 dopo la prima SARS perché non dobbiamo dimenticare che la Covid è la seconda SARS con la differenza che la forma severa è più grave perché dovuta alla ingegnerizzazione del virus , addirittura le embolie, le trombo embolie e l’ iper coagulazione erano già in letteratura perché appartenenti anche alla prima SARS, quindi almeno il cortisone per la tempesta citochinica è l’eparina andavano somministrate subito, l’ eparina ha anche una azione antivirale come l’Idrossiclorochina e la zitromicina e tutto questo è già in letteratura scientifica, a fronte di ciò va detto che questo vaccino al massimo può servire a fare una malattia più lieve, ma va detto che quando comincia una malattia è sempre lieve e quindi curabile almeno nel caso della Covid 19, quindi alla luce della letteratura scientifica il vaccino o presunto tale non è indispensabile anzi.
Nella trasmissione Dritto e Rovescio sempre del 23 settembre, prima Alessandro Cecchi Paone che non è un medico e poi Klaus David che fa il Giornalista danno al Professor Massimo Citro dello stregone senza però argomentare tali affermazioni, in ultimo il Professor Pregliasco oltre ad essere in linea con i due giornalisti (che ne sa di medicina un giornalista?) afferma che in ogni caso il vaccino previene la malattia anche soft e che quindi non vale la pena ammalarsi per poi essere curati, cosa poi smontata purtroppo dagli accadimenti di fine anno dove i vaccinati erano alla stregua dei non vaccinati se non peggio, provando poi alla cieca di effettuare ulteriori iniezioni come sempre con scarsi risultati, ormai alla attualità sembra che i non vaccinati siano addirittura più resistenti dei vaccinati.
Facciamo un breve excursus, citando alcune trasmissioni tv dove anche importanti giornalisti ed esponenti politici hanno tentando di distruggere chi sul campo ha curato malati senza avere una sola ospedalizzazione, cito la trasmissione Piazza Pulita dove un imbarazzante Formigli ed un ancora più imbarazzante Pier Paolo Sileri che ricordo essere Viceministro alla Salute coadiuvati da una Selvaggia Lucarelli a dir poco stravagante nella trasmissione Piazza Pulita del 28 gennaio 2021 si sono scagliati contro il Professor Mariano Amici coordinatore di un pool di medici che ha curato circa 6000 persone senza avere nessuna ospedalizzazione e nessuna Covid severa, chiedendo addirittura provvedimenti da parte dell ordine dei medici, lo stesso Sileri in qualità di Vice Ministro alla salute ha più volte affermato proprio in quella trasmissione che il Professor Amici avrebbe fatto il medico ancora per poco se avesse continuato così, cosi come vien da dire? a curare i malati?, al momento in cui il Professor Amici cercava di parlare lo stesso Formigli ha chiesto alla regia di calargli l’audio insinuando che non avendo (Mariano Amici) concordato con la necessità del vaccino non va nemmeno ascoltato (il conduttore mi spiego), affermando anche cose che il Professor amici non aveva mai detto cioè che era contrario ad ogni tipo di vaccino, vedetevi la puntata online e vi verranno i brividi, ora questo lo aggiungo io, se fossi Ministro della Salute e mi trovassi di fronte un medico che dinanzi ad una malattia apparentemente incurabile mi mostrasse le prove della cura io lo ascolterei almeno non andrei a chiederne la Radiazione.
Sorprendono poi le parole della Professoressa Anna Teresa Palamara direttore di malattie infettive Istituto superiore di sanità, la quale durante il TG5 del 13 gennaio 2022 dichiara che la variante sta colpendo quasi esclusivamente persone vaccinate e vaccinate addirittura terza dose, da indagini fatte sia in Danimarca particolarmente importante perché si basa sull intera popolazione che nel Regno Unito basandosi sui dati ufficiali dell’agenzia della salute di quel paese emerge che i vaccini dopo un breve periodo hanno una efficacia negativa, cosa che dovrebbe far tremare le mani a chi si accinge a votare in parlamento tale obbligo Parole del Senatore Lucio Malan il quale in possesso degli studi li notifica al Governo durante la votazione per l’ estensione dell obbligo vaccinale agli over 50, per i meno esperti va spiegato cosa è una efficacia negativa, una efficacia negativa, in parole povere significa che se “teoricamente” dopo il “vaccino” dovresti avere una migliore risposta contro la malattia Covid 19 (effetti avversi permettendo) quindi una efficacia positiva, secondo studi inglesi e danesi dopo un certo periodo, avresti invece una risposta peggiore rispetto a chi non si è inoculato! Quindi efficacia negativa, pratica il vaccino favorisce la malattia e la comparsa di altre patologie dovuta alla immuno soppressione derivata, anche il parere del Professor Fraiese va in questa direzione anzi precisa che in Danimarca, oggetto dello studio emerge che il 92 per cento dei vaccinati doppia e terza dose si infetta con Omicron anche severamente mentre solo l’ 8.5 per cento dei non vaccinati si infetta e con sintomi lievi, Il Professor Bassetti che si sa essere un fanatico religioso di questo vaccino è stato costretto ad ammettere che Omicron per i vaccinati e per i non vaccinati è la stessa cosa cioè un raffreddore.
Andrea Crisanti, il microbiologo dell’Università di Padova, nelle scorse ore ha rilasciato un’intervista a Notizie.com nella quale ha parlato dell’attuale situazione pandemica nel nostro Paese, che ogni giorno sta facendo registrare numeri record. Soltanto nella giornata di ieri 11 gennaio si sono registrati oltre 220.000 casi di contagio e 294 morti. Cifre, almeno a livello di decessi, che non si vedevano ormai da diversi mesi. Crisanti è stato categorico nella sua intervista.
“Come misura per bloccare la trasmissione i non vaccinati hanno un contributo marginale, la maggior parte dei casi, di questi 120.000 magari o di più, sono i vaccinati, sono loro che contribuiscono in maniera elevata a diffondere il virus” – queste le parole di Crisanti a Notizie.com. L’esperto è stato intervistato da Enrico Camelio. Secondo Crisanti in Italia si è verificato un corto circuito dell’informazione da parte del Governo. Il microbiologo padovano ha spiegato poi che è vero che i non vaccinati si ammalano e a volte finiscono in terapia intensiva, “ma non sono loro la maggiore causa di trasmissione del virus, bensì i vaccinati”.
Fa spavento pensare a come in tutti i paesi del mondo, Israele tanto per citarne uno anche i vaccinati 4 dose si stiano ammalando anche severamente, il governo in carica conta anche un ministro contagiato con 4 dose.
Abbiamo il contributo anche di uno dei più quotati cardiochirughi romani il Prof. Giuseppe Barbaro – Cardiologo Policlinico Umberto I° Roma: “I vaccinati rischiano di sviluppare malattia sintomatica da varianti in quanto hanno sviluppato anticorpi contro una proteina spike che è diversa da quella della variante mutata. Il rischio è quello di sviluppare una intensificazione dell’infezione virale anticorpo-mediata (ADE) rispetto al non vaccinato che, al contrario, può sviluppare una infezione asintomatica con sviluppo di una immunità naturale e memoria immunologica. Continuare a vaccinare è assolutamente irrazionale! Porterà solo allo sviluppo di varianti sempre più vaccino-resistenti e chi ne farà le spese saranno proprio i vaccinati. Questa è la realtà scientifica!”
A far da eco al cardiologo ci pensa il Professor Beretta, che ci ricorda che esiste una memoria degli anticorpi che il sistema immunitario produce dopo l’”incontro” con il virus SARS-CoV-2 (responsabile della malattia Covid 19), anche quando gli anticorpi stessi sono assenti o il loro numero è molto scarso, Sin dalle prime fasi della pandemia i ricercatori si sono posti il quesito relativo alla durata della risposta immunitaria nelle persone che hanno contratto il Covid e, a seguire (da quando sono arrivati i vaccini), gli studiosi hanno cercato di capire per quanto tempo potessero durare gli anticorpi neutralizzanti in coloro che erano stati vaccinati. Su questo tema, complesso ma anche affascinante, dal punto di vista scientifico, il professor Alberto Beretta, immunologo. Beretta ha svolto le sue prime ricerche all’Istituto Karolinska di Stoccolma, dove ha conseguito il suo dottorato di ricerca, e all’Istituto Pasteur di Parigi, dove ha collaborato con il gruppo che ha scoperto il virus HIV. È stato poi responsabile di un’unità di ricerca sul virus HIV all’ospedale San Raffaele di Milano. Da due anni, è direttore scientifico dell’azienda SoLongevity.
«Sono in corso di pubblicazione sulla rivista scientifica Communications Medicine (gruppo Nature) i risultati di uno studio condotto dall’Università di Verona al quale ho partecipato – esordisce Beretta. – Da questa ricerca, che ha permesso di valutare la risposta anticorpale durante la prima e la seconda ondata di Covid, e in relazione al vaccino, è emerso che, anche in assenza di anticorpi neutralizzanti (quelli, cioè, capaci di bloccare il virus, ma destinati a diminuire nel corso del tempo), resta comunque una “memoria” in grado di far fronte a una successiva infezione».
Insomma, anche quando gli anticorpi sembrano scomparire (in tempi ancora non definiti e variabili da individuo a individuo), le cellule che li hanno prodotti, ossia i linfociti B, continuano a circolare (nella forma di linfociti B memoria) e a fare il loro lavoro di sentinelle del sistema immunitario. «Il problema – spiega Beretta – è la loro misurazione, che solo pochi laboratori sono in grado di fare. Discorso analogo per i linfociti T, altro tassello importante della memoria immunitaria. Ma ciò non significa affatto che non ci siano, anzi: da quello che abbiamo osservato nei pazienti che avevano contratto la prima SARS (Severe acute respiratory syndrome, provocata sempre da un coronavirus), nel 2003, è emerso che queste cellule possono rimanere in circolo anche per parecchi anni con la possibilità di tramandare alla progenie la protezione.
Lo scorso gennaio, inoltre, sono stati pubblicati tre lavori, uno su Science, uno su Science Immunology e uno su Nature, i cui risultati vanno tutti nella medesima direzione: gli anticorpi, pur persistendo per un periodo di almeno sei mesi, decadono nel tempo. Tuttavia questo non vuol dire che l’organismo umano, in caso di successiva nuova esposizione al virus, si trovi privo di protezione.
La memoria immunologica si basa su meccanismi articolati, e la capacità di riattivazione delle cellule B e dei linfociti T (fondamentali, come dicevamo, per annientare il virus) rappresenta una risorsa fondamentale, anche se estremamente variabile da persona a persona, da qui nasce la vera domanda: allora perché tutte queste vaccinazioni attaccate?, perché i guariti non li lasciano in pace? A voi la sentenza…
Dalle ricerche ormai partite in tutto il mondo fa testo anche l’ Inghilterra Il governo britannico annuncia: ‘Vaccinati contro il Covid non potranno mai più acquisire l’immunità naturale’
Il governo britannico ha ammesso che i vaccini hanno danneggiato il sistema immunitario naturale di coloro che sono stati vaccinati doppiamente. Il governo del Regno Unito ha annunciato che una volta che sei stato vaccinato due volte, non sarai mai in grado di ottenere la piena immunità naturale contro le varianti di Covid – o forse qualsiasi altro virus.
Quindi vediamo come inizia ora la ‘vera’ pandemia!
Nella sua settimana 42 “Rapporto di sorveglianza sui vaccini COVID-19”, il Dipartimento della salute del Regno Unito ammette a pagina 23 che “i livelli di anticorpi N sembrano essere più bassi nelle persone che vengono infettate dopo due dosi di vaccinazione”. Il rapporto prosegue affermando che questo calo degli anticorpi è essenzialmente permanente.
Cosa significa questo?
Sappiamo che i vaccini non prevengono l’infezione o la trasmissione del virus (infatti, il rapporto altrove mostra che gli adulti vaccinati ora – a causa dell’”efficacia negativa” – hanno molte più probabilità di essere infettati rispetto agli adulti non vaccinati). Gli inglesi ora scoprono che il vaccino interferisce con la capacità dell’organismo di produrre anticorpi dopo l’infezione, non solo contro la proteina spike, ma anche contro altre parti del virus. Le persone vaccinate, in particolare, non sembrano formare anticorpi contro la proteina nucleocapside, la cosiddetta “busta” del virus, che è una parte fondamentale della risposta nelle persone non vaccinate. A lungo termine, i vaccinati sono molto più suscettibili alle mutazioni della proteina spike, anche se sono già stati contagiati e guariti una o più volte. I non vaccinati, d’altra parte, svilupperanno un’immunità duratura, se non permanente, a tutti i ceppi del presunto virus dopo essere stati naturalmente infettati da esso, anche dopo un solo colpo.
Fonte: https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1027511/Vaccine-surveillance-report-week-42.pdf
Le prime compagnie di assicurazione si stanno ritirando perché sta arrivando un’enorme ondata di sinistri. Anthony Fauci conferma che il test PCR non è in grado di rilevare virus vivi. Anthony Fauci conferma inoltre che né il test dell’antigene né il test PCR possono dirci se qualcuno è contagioso o meno!!!
Questo sta distruggendo tutte le basi della cosiddetta pandemia.
Il test PCR era l’unica indicazione di una pandemia. Nessuna pandemia senza un TEST PCR. Per tutti gli addetti stampa, medici, avvocati, pubblici ministeri ecc. QUESTA è l’ultima chiave, la prova definitiva che le misure sono tutte prive di significato e devono essere revocate immediatamente!
Interviene sull argomento anche il Professor Antonio Cassone, membro Dell American Academy of Microbiology ed ex direttore delle malattie infettive del nostro Istituto Superiore di Sanità ci dice che gli effetti avversi nei vaccini ad mrna sono molto frequenti e secondo Cassone non ci sono ancora dati sufficienti per valutare cosa accadrà con la terza, a preoccupare sempre il Prof. Cassone sono le MIocarditi che hanno una frequenza tutt’ altro che trascurabile sopratutto nei giovani e giovanissimi, conclude dicendoci che sulla terza dose anche per i più giovani ci sono più dubbi che certezze.
La trasmissione Report su Rai Tre inoltre intervista il Professor Cody Meissner che ricordo per i meno esperti essere membro del comitato Advisor FDA il quale con una onestà intellettuale degna di un umano ci dice che ormai a questo punto della sua carriera vuole fare la cosa giusta non temendo eventuali ripercussioni, ci dice inoltre che Biden da lui ovviamente messo in guardia sui problemi derivanti da questo vaccino è un politico e non uno scienziato, quindi si è sentito nel giusto nel momento in cui ha comunicato al Presidente degli Stati Uniti Biden appunto che con questo vaccino doveva fermarsi, si è adoperato come scienziato a suggerire la cosa giusta all uomo più potente del mondo, sa di essere nel giusto anche a causa delle frequenti MIocarditi che colpiscono soprattutto i più giovani ci ricorda.
In data 12.01.2022 presso il Parlamento del Lussemburgo è stato ascoltato il Professor Christian Perronne, Presidente Commissione sulle malattie infettive del Consiglio superiore della sanità pubblica, già consigliere per 15 anni di diversi governi francesi sulla gestione delle crisi sanitarie e delle epidemie, per oltre 10 anni Presidente del comitato tecnico sulle vaccinazioni, dunque ha presieduto la politica vaccinale Francese ed Europea, ergo non è affatto un novax come lui stesso afferma e di essere convinto dei benefici delle vaccinazioni, ed è stato anche Vicepresidente Dell OMS per molti anni occupandosi quasi esclusivamente di vaccini per molti anni in tutta Europa e nell’Eurozona che voglio ricordare è assai più vasta dell’europa politica in quanto comprende Russia, tutte le repubbliche centro asiatiche, Turchia, e Israele, questa è la grande Europa Dell OMS dunque, questa e la sua esperienza sia nel campo delle epidemie che delle vaccinazioni.
Apre la sua relazione il Professor Perronne dicendo che ci sono due punti principali di cui parlare a riguardo della Covid 19; abbiamo calpestato la scienza e abbiamo calpestato il diritto.
Abbiamo calpestato la scienza perché tutte le decisioni prese dai nostri politici europei si basano su esperti che, purtroppo (è ora pubblico), hanno enormi conflitti di interesse con l’industria farmaceutica, prendono decisioni in segreto e non forniscono alcun parametro scientifico, la sua amicizia con il professor Jean François Delfressi, Presidente e capo del consiglio scientifico francese si conoscono dal 1978 quando erano stagisti, dice in commissione di averlo chiamato e di avergli detto “Ascolta Jean François non sono d’ accordo, vorrei intavolare un dibattito pubblico con te, perché le tue conclusioni non sono suffragata e non conosciamo la fonte da cui le trai”, si è rifiutato di discutere, ed è per questo che mi sento molto confidente, perché sapete che sono 2 anni che combatto nello spazio mediatico francese.
Ho scritto due libri, non sono mai stati contestati dalla comunità scientifica, ci sono decine di pagine di prove, con tutte le fonti, non ho mai cambiato posizione in questi due anni e nessuno ha mai dubitato della veridicità delle mie parole.
Il Professor Perronne ci dice che anche se i media ogni giorno lo definiscono un complottista , lo fanno perché questo è l’unico termine a cui si appelano, essendo privi di argomentazioni scientifiche.
Dunque la mancanza di prove scientifiche, e anche quando avevano le così dette “Prove scientifiche”, abbiamo visto che erano frodi, quelle pubblicazioni sui giornali più importanti del mondo erano fraudolente, ricorderete tutti il Lancet-gate, quando hanno screditato l’Idrossiclorochina : la lobbye ha pagato una equipe e la rivista per pubblicare uno studio fraudolento che l’ha bloccata in tutto il mondo.
Di recente avete visto sul British Medical Journal Il Pfizer -gate, dove si mostrava solo una parte dello studio Pfizer per ottenere l’ autorizzazione ad immettere sul mercato il loro cosiddetto vaccino, era fraudolento.
In Europa non ne ha parlato nessuno tranne un piccolo trafiletto in Francia su Le Figaro, è davvero scandaloso perché quando è uscito l’articolo del Lancet, tutti i media ne hanno parlato.
Perronne in commissione è un fiume, aggiunge che i conflitti di interesse sono enormi,sia con gli esperti, sia con i media. È tutto pubblico, non è una fake e non sono io a dirlo ricorda, cita l’ esempio del governo francese , che oltre alle decine di milioni di euro che dà ogni anno ai principali media, da due anni altri tre miliardi agli stessi media, tre miliardi di euro, presumibilmente non ci sono soldi, le casse sono vuote, ma tre miliardi di euro sono stati dati ai mezzi di comunicazione, avrebbero potuto costruire molti ospedali con quei soldi.
Poi Ribatte questi prodotti definiti “vaccini”, e visto che per molti anni sono stato uno specialista in vaccini in tutto il mondo li so riconoscere direi…e sorride …, pensa che lo scandalo più grande di questa epidemia sia averci fatto credere che questi prodotti siano vaccini, non sono affatto vaccini continua il Professore, inoltre, la prova è che ora sappiamo che non funzionano: non impediscono i contagi, non impediscono le forme gravi, nei paesi che hanno vaccinato maggiormente , oltre il 90 % delle persone in terapia intensiva sono doppi o triplo dosati e gli accanimenti contro i non vaccinati è di facciata per incolpare qualcuno delle terapie intensive piene nonostante i vaccini, non impedisce la trasmissione, quindi è una prova formale che non si tratta di vaccini, dobbiamo fermare questa follia di voler vaccinare per una malattia che non uccide quasi più, dove sono i morti? Ci sono un sacco di cifre false, che sono state gonfiate perché con queste PCR amplificate oltre quanto scientificamente autorizzato abbiamo gonfiato i dati epidemiologici, abbiamo gonfiato i dati dei decessi, perché le persone che vengono ricoverate in ospedale per qualsiasi motivo risultando positive al test Covid sono dichiarate come morte di Covid anche se sono morte per altro, poi ciò che mi ha profondamente scioccato in qualità di specialista in vaccini è che un vaccino normale impiega 10 anni per essere autorizzato, inoltre quando vedo lo scandalo delle donne in gravidanza, di solito ci vogliono 10 anni dopo l’ autorizzazione in commercio perché venga autorizzato per le donne in gravidanza, la, in pochi mesi, è stato autorizzato, ciò che mi sconvolge è la mancanza di studi scientifici sulle decisioni, quando un governo dice che ci vogliono due dosi, poi 3 dosi, 4 dosi, 5 dosi presto 6 dosi, non lo sappiamo, non ci sono dati scientifici a sostegno di queste decisioni.
Ciò che mi ha molto scioccato ripete Perronne è che l’EMA , l’ Agenzia Europea dei medicinali la scorsa estate non conoscesse la composizione completa di questi vaccini, eppure li ha autorizzati, quello che sappiamo ufficialmente dai data base è che il vaccino ha ucciso 36000 persone in Europa , 25 000 negli Stati Uniti tra cui centinaia di atleti e che gli oncologi negli Stati Uniti hanno dimostrato che c’è stato un aumento vertiginoso dei tumori dopo la vaccinazione e il miglior esempio che abbiamo è che i paesi che non hanno vaccinato o che hanno interrotto la vaccinazione sono i paesi in cui l’epidemia è finita, questo è piuttosto evidente, possiamo vedere per esempio l’India, la parte conclusiva della audizione riguarderà i nostri diritti, dice quindi che tutto è illegale poiché una autorizzazione all’immissione in commercio condizionata può essere ottenuta solo se è stato dimostrato che non esiste una cura efficacie, eppure in questo caso ci sono addirittura centinaia di pubblicazioni scientifiche , l’ esempio dell India, è di altri paesi che dimostrano che ci sono cure efficaci, e soprattutto , la cosa più importante è che siamo ancora nella fase sperimentale 3 e che nei trattati internazionali , nel codice di Norimberga è assolutamente vietato imporre un obbligo per un prodotto sperimentale, e che quindi oltre ai governi, anche tutti i parlamentari che votano per un obbligo di un prodotto sperimentale possono essere perseguiti a titolo personale e penale in un tribunale internazionale per una colpa gravissima che mette in pericolo la vita degli esseri umani, e visto che si parla di bambini conclude il Professore , ci sono bambini che muoiono per il vaccino, e ora sappiamo che quelli che muoiono per il vaccino sono più numerosi di quelli che muoiono per Covid visto che il tasso di mortalità per Covid è quasi 0, sto vedendo invece dopo fatto il vaccino morti per infarti del miocardio e per embolia polmonare, e prima di ora non avevo visto mai giovani di 20 anni con queste patologie, per questo vi chiedo una moratoria su questi prodotti che non sono vaccini, che non sono mai stati valutati correttamente e i cui effetti potranno essere valutati solo tra molti anni conclude Perronne.
Come se non bastasse mi fa piacere ricordarebla trasmissione Fuori dal Coro, condotta da uno strepitoso Mario Giordano nel gennaio 2022 e per tutto il mese dove nel susseguirsi di ospiti illustri viene smontata completamente la Narrazione della pandemia, in ordine prima il Professor Matteo Bassetti forse in crisi di coscienza annuncia pubblicamente quello che i molti affermano da più di un anno quindi che i dati sui decessi Covid sono falsi, e sono falsi sin dall’ inizio, Mario Giordano poi da professionista quale è mostra le tabelle che il Governo prima e l’Istituto Superiore di Sanità poi hanno pubblicato e il dato emerge da sé perché il Governo dichiara che in data 10 Gennaio ad aver avuto la dose Booster sono 8.102.818, mentre l’Istituto Superiore di Sanità si trova costretto a smentire il governo dei migliori 4 giorni dopo dicendo che i dati veri sono altri e da i numeri che sono 5.697.985 e che non hanno idea da dove prenda i dati il governo compresi quelli sulle terapie intensive. Il collegamento c’è pure un certo Luc Montagne Premio Nobel per la medicina e l’infettivologia il quale asserisce che fin dall inizio i lavori di autorevoli scienziati sono stati avversati in tutti i modi, visto che farmaci in commercio avrebbero potuto fermare l’infezione, farmaci dice già in letteratura scientifica e che in ogni caso la proteina utilizzata nei vaccini ad mrna è tossica, la sua tossicità si può rilevare in parte a breve termine con effetti sul miocardio, sul cuore quindi sopratutto nei giovani, e ricorda quanti giovani atleti siano deceduti, e sul lungo periodo con problematiche anche su sistema immunitario e nervoso, motivi per cui lui stesso blocco lo sviluppo di quei vaccini per la cura dell’aids ricordando che poi la mutazione di questi tipi di virus con azione mutante velocissima se pur fosse innocuo lo renderebbe inutile.
intanto il Professor Giorlandino fa eco e ci dice in una recente intervista a la 7, Io sposo perfettamente quello che ha detto il Ministero della Salute israeliano, di un’onestà intellettuale assoluta, ossia che vaccinare non serve più tanto. Hanno iniziato la terza dose perché non sapevano cosa fare ma non perché credono che il vaccino possa fare qualcosa. La terza dose ci aumenta la quantità di anticorpi contro un virus che in pratica non c’è più. I nostri vaccini, quelli che utilizziamo in Occidente, sono tarati soltanto per eccitare anticorpi contro una proteina, la proteina Spike, che è una piccola proteina che muta continuamente. Chi fa un vaccino tradizionale, come in Cina o in India, ha una difesa contro tutte le proteine e non solo contro questa proteina Spike.
Questi vaccini contro la proteina Spike, qualcosa fanno ma non ci garantiscono niente […] I vaccini, che sono stati assolutamente validi durante la prima fase e che hanno distrutto il virus, attualmente non sono più quelli che servono. Adesso dobbiamo cambiare vaccino contro tutto il virus.
Faccio presente che il sito “OPEN” di proprietà di LA7 ed Enrico Mentana hanno subito tentato di dare del fake a questa notizia, ma è bastato poco tempo che purtroppo il mondo ne ha dovuto prendere atto.
Anche Cristanti Avanza dubbi sui numeri che paiono inventati, tutto inizia durante una delle consuete interviste tv del microbiologo dell’università di Padova, ospite l’altra sera di Andrea Scanzi e Luca Sommi ad Accordi e disaccordi, sul canale Nove. Il discorso verte sui posti in terapia intensiva a disposizione e quelli occupati, circa 1.679 il 14 gennaio. “Una persona rimane in media in terapia intensiva 20 giorni e ha una probabilità di decesso pari al 50 per cento – rileva Crisanti – Questo significa che ogni 20 giorni muoiono 800 persone in terapia intensiva, il che significa che muoiono 40 persone al giorno. Allora, io voglio porre un problema che, a mio avviso, ha anche una componente etica: dove muoiono le altre 260 persone?”.Fermi tutti, la questione merita un approfondimento. “È una cosa che bisognerebbe dire perché i 300 morti non sono giustificati dai posti occupati in terapia intensiva”, continua Crisanti. “Cioè, lei vuole dire che ci sono morti annoverati come morti di Covid che sono al di fuori della terapia intensiva?” riepiloga Sommi col microbiologo che replica: “Certo, la matematica non è un’opinione, si vede in un attimo che è così”.
Sempre nella trasmissione Fuori dal Coro del gennaio emerge che la cura De Donno (ricorderete quello avversato, poi morto suicida…) funziona, non solo che in Veneto è già stata predisposta una banca del plasma superimmune ma che il governo dei migliori ha ordinato di non procedere…fortunatamente la rivista di pubblicazioni scientifiche European Journal of Internal Medicine esalta Il plasma superimmune è parla proprio del Veneto, concludendo che i loro studi hanno dimostrato che nei soggetti con Covid 19 grave il trattamento con il plasma riduce la mortalità , in particolare nei pazienti anziani, che rappresentano una popolazione a più alto rischio di morte studi terminati il 27 dicembre scorso è che ha preso in esame ben 1517 pazienti affetti da Covid 19 severa, grave, a dircelo e’ la professoressa Giustina De Silvestro responsabile studio sul plasma usando proprio quella cura ideata dal professor De Donno e guarendo pazienti già in terapia intensiva, una cura a basso costo, forse troppo basso dove in piena pandemia De Donno ha curato decine e decine di pazienti che proprio in occasione della trasmissione si lasciano intervistare lasciando la loro testimonianza, in un paese normale il Ministro della Salute avrebbe dovuto subito contattarli… in un paese normale…
Interviene come ospite in studio sempre nella trasmissione Fuori dal Coro del gennaio 2022 la Professoressa Maria Rita Gismondo DIRETTORE/RESPONSABILE MICROBIOLOGIA CLINICA, VIROLOGIA E DIAGNOSTICA BIOEMERGENZE dell Ospedale Luigi Sacco la quale ci dce che lungo questi due anni ci sono state tante vite non salvate in parte per errori comprensibili ed in parte per errori che avremmo potuto evitare, purtroppo dice la dottoressa Gismondo esiste un grosso conflitto di interessi perché non può lo stesso produttore aver voce e rassicurare la popolazione che poi con il suo prodotto sarà risolta la pandemia, questo è accaduto fin dai primi mesi Dell annuncio che aveva pronto il vaccino, ma lasciavamo parlare i CEO cioè i responsabili delle aziende quindi un messaggio che ovviamente portava in sé un serio conflitto di interessi perché ovviamente ognuno porta avanti il prodotto che deve vendere e dal loro punto di vista anche legittimamente siamo noi però, i vari organi scientifici con ricercatori privi di conflitti di interessi con le aziende farmaceutiche a dover dare il vero parere pubblico vista la assenza di pubblicazioni scientifiche, durante la trasmissione in oggetto Mario Giordano mostra una breve clip del gennaio 2021 dove il Professor Amici per tempo e avendo esaminato il vaccino in tv nella trasmissione Non è l’Arena del gennaio 2021 appunto metteva in guardia dal fatto che questo vaccino non avrebbe coperto i vaccinati, anzi l’avrebbe resi contagiosi in egual modo dei non vaccinati con il rischio aggiungeva di un down del sistema immunitario, in studio fu fatto nero da Luca Telese e da Matteo Bassetti i quali asserivano che era un menzoniere prendendolo addirittura a brutte parole, poi però ebbe ragione lui il professor amici…e aggiungo purtroppo.
La professoressa Gismondo termina il suo intervento dicendo che è ora che qualcuno chieda scusa alla scienza, aggiunge se si vogliono sintetizzare i punti più critici di questa pandemia bisogna partire dall umiliazione della scienza perché non è stato ammesso il poter avanzare dei dubbi, fare delle domande perché c’è stata una voce unica che era “vaccino for ever”.
Nell incessante ricerca di rendere questo un vero testo unico su ciò che va e ciò he non è andato mi piace sottolineare e riportare anche questa interista a Vaia Direttore Sanitario dello Spallanzai Vaia è contrario alla vaccinazione degli under 12: “Vi spiego i due motivi perché non si deve fare”
“Sono assolutamente contrario alla vaccinazione degli under 12, per due motivi”. Lo ha detto a Sky Tg24 Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani, ospite di “Timeline”.
“Nei bambini – ha spiegato Vaia – è statisticamente irrilevante non solo il contagio ma anche la malattia nei bambini al di sotto dei 12 anni. In questo caso quindi la bilancia rischio-beneficio penderebbe tutta sulla parte del rischio. Il problema non l’Rna che resta nell’organismo per cui domani facciamo i bambini con la testa d’elefante, questa à un’informazione medievale che non c’entra nulla. Il problema è che comunque noi possiamo avere degli effetti collaterali. Nei bambini non c’è questo contagio così imponente e non c’è la malattia, oggi – ha ricordato – tra i non vaccinati che si ricoverano l’età media è fra i 50-60 anni, tutte persone in quelle fasce d’età che sono i figli della nostra cattiva comunicazione, gli ‘esitanti dell’AstraZeneca’, tanto per essere chiari, che non si sono vaccinati e sono oltre 2 milioni. Io dico alle industrie: ‘fermiamoci’ rispetto alla terza dose per la quale non dobbiamo accelerare ma pensare alla memoria immunologica e ai linfociti T, e per le popolazioni che non sono statisticamente rilevanti rispetto alla malattia non facciamo pendere la bilancia verso il rischio”. Mi sembra di rilievo aggiungo io il pensiero del Professor Vaia mi domando perché non lo è per il Ministro alla Salute…
Di nuovo Il professor Francesco Vaia ospite da Nicola Porro leggiamolo :
Vaia stronca i tre virologi canterini : “No ai fanatici del vaccinismo”
IL DIRETTORE DELLO SPALLANZANI IN DIRETTA A QUARTA REPUBBLICA: “SERVE EQUILIBRIO”
Dire le cose come stanno, in maniera tranquilla e senza liturgia del terrore. Si presenta così, in diretta a Quarta Repubblica, il direttore dell’Inmi Spallanzani, Francesco Vaia. E mentre alcuni suoi colleghi canticchiano canzoni di Natale in salsa pro vax, mentre altri immaginano un cenone di Capodanno blindato e gridano all’arrivo di Omicron, lui cerca di mantenere un certo equilibrio: attenzione al Covid, sì ai vaccini, ma senza trasformare il tutto in una tifoseria.
Una lunga intervista, quella rilasciata a Nicola Porro, con tanti tanti i punti cruciali: restare orientati alle riaperture, basta “catastrofismo” su Omicron e soprattutto dire la verità sui vaccini che “non possono determinare un calo dei contagi” ma servono solo a “ridurre la letalità”.
Una vera e propria frecciata Vaia la scaglia contro i suoi colleghi canterini. “Ho sentito anche delle canzoni oggi… – attacca – ma noi dobbiamo stare molto attenti. Io credo che dobbiamo porre un equilibrio. Abbiamo bisogno di serenità ed equilibrio. Dobbiamo convincere le famiglie, portarle dalla parte della scienza. Non dobbiamo spaventarle”. Per questo si dichiara contrario sia agli ultras del vaccino che ai negazionisti più spinti. “Non mi piacciono i fanatici. Mattarella ha detto di non dare troppo spazio ai no vax, io direi di non darlo proprio alle esagerazioni” di entrambi gli schieramenti. Perché qui siamo di fronte ad un virus “che può avere le caratteristiche della stagionalità, esattamente come l’influenza”. E soprattutto “rispetto all’inverno scorso noi siamo in due mondi completamente diversi”: sul lato dei contagi, “siamo al di sotto della decima parte”. Nonostante Omicron, e nonostante sia necessario aggiornare il vaccino alla nuova variante.
A proposito della nuova mutazione, Vaia ha le idee chiare: “Abbiamo avuto otto casi Omicron – dice – E vi do una buona notizia, di questi otto solo una persona era sintomatica e ad una terapia con i monoclonali si è negativizzata in pochi giorni”. Perché allora i media continuano a focalizzare l’attenzione sui contagi? “Per me questa litania quotidiana del bollettino è da eliminarsi – insiste il professore – Non serve a nulla. Tiene solo le persone sotto spavento. Noi dobbiamo osservare le ospedalizzazioni, in particolare quelle con degenza particolare, come le terapie intensive. In alcune Regioni le ospedalizzazioni sono determinate sia da un eccessi di protezione della struttura ospedaliera sia dall’incapacità del territorio di curare a casa il paziente”. Insomma: la soluzione si chiama “terapie domiciliari“. “Si può guarire a casa con i monoclonali”, dice Vaia. Senza intasare i nosocomi.
da Quarta Repubblica del 20 dicembre 2021
Draghi nel mentre arruola pure Brunetta che si sa non ama molto i lavoratori poi se questi lavoratori sono pubblici si esalta sperando che venga autorizzato il Napalm per combattere i pericolosissimi dipendenti pubblici mentre fanno pausa pranzo e ricordò che rientrano in questa casistica anche medici, poliziotti, carabinieri ecc, intanto Draghi con il piglio tipico di chi non ama la democrazia introduce il Green Pass “uno strumento che dice garantirà a tutti quelli muniti del documento verde di ritrovarsi tra persone non contagiose” era il 21 luglio 2021 in risposta al TG2 nella Persona di Alfredo Cardone durante la conferenza stampa del CDM, purtroppo poi è stato smentito dai fatti, ora vi è da capire se ci ha mentito prendendoci in giro e allora mi chiedo perché, oppure non sapevano davvero né lui né il governo tutto ciò che andavano a fare è a dire, e tra le due non so quale versione mi spaventa di più.
Il tempo passa e visto che il Green Pass si è dimostrato inefficace il governo dei migliori decide di introdurlo obbligatoriamente per tutti i lavoratori (mi verrebbe da dire perché cosa cambia tra un lavoratore e un disoccupato in tema di cure mediche), creando di fatto l’ obbligo vaccinale surrettiziamente forti anche del fatto che l’ alternativa sarebbe il tampone ogni 48 pratica costosa e dolorosa come ricorda lo stesso Brunetta alla convention di Confindustria nell ottobre 2021, non dimenticandosi però di farti firmare come manleva una lista di reazioni avverse compresa la morte che potrebbero capitarti ricordando che volontariamente tu decidi di vaccinarti e che te ne infischia di tutto questo papier di avversità, in alternativa sospendere la tua retribuzione …Norimberga per il governo dei migliori è una località balneare forse.
Nel mentre sul finire di dicembre 2021 il Governo dei migliori ancora una volta sfida la Costituzione e le leggi da loro stessi prodotte nella fattispecie il decreto legislativo numero 1 del 2008 che null’ altro è che il codice della protezione civile, all articolo 24 comma 3 riporta la seguente imposizione “la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”, motivi spiegò il legislatore non sono astratti ma si basano sul fatto che allo scadere dei due anni una qualunque condizione di emergenza cessa di esserlo perché ormai non è più qualcosa che può cogliere di sorpresa la nazione, ormai è consolidata e quindi si è in grado di coesistere con l’ origine stessa dell emergenza. (fonte gazzetta ufficiale 2008 è relazione del CDM pari anno)
Il Super green pass si rivela così tanto inutile e dannoso (fonte Ministero della Sanità in occasione dell epidemia scoppiata sulla nave da crociera MSC a capodanno 2021/22 dove tutti erano vaccinati terza dose) che il Governo dei migliori tenta di renderlo obbligatorio per tutti i lavoratori abolendo per legge inferiore i disposti dagli articoli 3,24,27 e 32 della ns Costituzione annullando per questa specificità la possibilità di averlo anche tramite tampone, poi in data 5 gennaio 2022 il CDM sforna un decreto dove senza green pass si può andare solo in farmacia e al supermercato, inibendo anche l’ utilizzo dei mezzi pubblici, cosa che neanche l’Apartheid prevedeva, e la vaccinazione obbligatoria per tutti dai 50 anni in su obbligando sopratutto i lavoratori ad offrire il proprio corpo alla scienza in cambio della conservazione del posto di lavoro (il farmaco che chiamano erroneamente vaccino è ancora in fase sperimentale ).
In data 7 gennaio 2022 il Virologo star televisivo Massimo Galli forte della terza dose prende Covid Severo e viene curato secondo i protocolli domiciliari di cui lui stesso negava l’ efficacia non più di 10 giorni prima.
Un saggissimo Borgonovo, Vice Direttore del quotidiano La Verità durante la manifestazione a Milano del gennaio 2022 fa presente che quando qualcuno è malato ha bisogno di una cura e lasciare le cure funzionanti esclusivamente ai vip discrimina tutto il resto della popolazione, creando di fatto grazie ad una cappa presente in tutti i media di informazione una guerra fra vax e novax (presunti tali) dividendo amici, famiglie, compresa la folle indicazione della politica riguardo alla volontà di non permettere a chi non in regola con il Super Green pass di vedere ricevute cure mediche anche salvavita.
Fa clamore poi ma è successo davvero, siamo tremendamente terrorizzati, e se non fosse stato per Mario Giordano e per la trasmissione fuori dal coro oggi saremmo ancora più spaventati.
la scena alla quale abbiamo assistito è devastante, partiamo da zero però così anche il più scettico capirà, da mesi chi non ha il vaccino ed è in attesa per interventi chirurgici anche salvavita scala sempre dalla lista di attesa, in tutti i casi in cui i malcapitati pazienti poi andavano a chiedere spiegazioni li rimandavano in accoglienza dove la domanda era sempre la stessa, avete il Super green pass? Avevamo già denunciato questa cosa e finalmente la trasmissione Fuori dal coro ed un immenso Mario Giordano organizzano un’inchiesta giornalistica e indovinate cosa esce fuori? Ovviamente tutto filmato e mandato in onda su rete 4 in prima serata ?
Il Professor Pregliasco con apposita circolare vieta ai sanitari di intervenire curando e/o sottoponendo ad interventi chirurgici sia salva vita che programmati tutti quei pazienti ancora non in possesso del Super Green pass (ottenibile solo con 3 dosi di vaccino e da marzo con 4), e non stiamo scherzando vedetevelo sul sito di Mediaset, in più fa sapere sempre un sanitario che l’ ordine è di far schiattare i novax perché sono ancora troppi e causeranno indice statistico al momento della fine della sperimentazione, una donna che si presenta con nome e cognome e che sarà testimone in tribunale ci dice addirittura che spesso veniva detto di non portargli nemmeno da mangiare, parliamo di pazienti sani non affetti da Covid che vengono rifiutati non perché malati di Covid quindi ma perché disobbedienti, loro li definiscono Divergenti, diversi e i diversi devono morire e questo mi ricorda il passato un passato con una gran voglia di tornare, il caso della bimba morta per aborto alla 5 settimana forse non era una rondine che fa primavera…siamo in guerra, l’umanità è in guerra e questi qui hanno tanto le sembianze del demonio…
Si una bambina morta alla 5 settimana, dovevamo uscirne migliori ma così non è stato, la notizia riportata su tutti i media nazionali fa paura, la ragazza 25 anni comincia ad avere forti dolori, il marito la porta in ospedale lei già agonizzante le viene chiesto se è vaccinata perché il green pass era scaduto e non aveva con sé il molecolare entro le 48 ore, la situazione peggiora, l’ Ospedale di Sassari fa sapere che queste sono le direttive diciamo informali del ministero, esasperare più possibile i non punturati, ma si sbagliano lei è punturata doppia dose ma non ha ancora fatto la terza dose per ritardi della Asl, ormai la bambina è morta, un aborto da green pass, una delle infermiere che vuole rimanere anonima ci dice che anche se in ospedale si può andare senza green pass loro subiscono forzature, addirittura curare poco e male i novax per farli finire poi intubati gli viene chiesto, e se muoiono meglio cosi…forse Andrea Scanzi, Checci Paone e la Lucarelli ormai conosciuti seminatori d’odio saranno contenti…intanto amnesty international in data odierna chiede all Onu di sorvegliare l’Italia dove a loro dire sembra instaurarsi una dittatura definita del Green pass…
Prendiamo come spunto anche le dichiarazioni di uno dei più importanti magistrati Deidda (Scuola Magistratura): “Green Pass – Illegittimità Costituzionale e Procedurale”
in Covid-19 – 21 settembre 2021
Prof. Beniamino Deidda
Il prof. Beniamino Deidda direttore della Scuola Superiore di Magistratura:“In questo Paese tutti ignorano la legge. O ti vaccinano o ti licenziano” è un reato di estorsione ai sensi dell’articolo 629 CODICE Penale. Il corpo umano e la Salute Personale NON SONO SACRIFICABILI per la Tutela della Salute Pubblica. C’è una sentenza al riguardo: Corte Costituzionale – Sentenza 308/1990: “Non è ammesso il sacrificio della salute individuale a vantaggio della collettività”. Ciò significa che il diritto individuale alla salute è sempre salvo, anche a fronte dell’interesse collettivo GENERALE.
Norimberga 1945: “La somministrazione di farmaci (i vaccini sono) contro la volontà del soggetto è un crimine contro l’umanità”.
Oviedo 2000: “Un trattamento sanitario (come il vaccino) può essere praticato solo se l’interessato ha dato il suo consenso libero e informato”.
Art. 32 della Costituzione, “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento medico se non per disposizione di legge. La legge non può comunque violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Tribunale di Roma, sez. 6 civile, con ordinanza n. 45986/2020 R.G. del 16 dicembre 2020 dichiara:
dal 31-01-2020;
– illegittimo di metodo e I merito tale stato di emergenza;
– nulli TUTTI gli atti da essi derivanti!.
Il green PASS in Gazzetta ufficiale n.171 del 19 luglio 2021.
Si rappresenta che il decreto legge del 18 maggio 2021 n.65, istitutivo tra l’altro del green pass per le cerimonie civili, non è stato convertito in legge nei termini previsti. In questi casi il decreto legge decade con efficacia retroattiva.
Si sappia che la legge proibisce che vengano rinnovate le norme di un DL non convertito.
Questo, infatti, ce lo spiega molto chiaramente la Legge 400/88.
LA LEGGE NON C’È E NON POSSONO ATTUARE NESSUNA SANZIONE”
CONCLUSIONE:
Cercano di mentire finché possono, ma la verità sta emergendo ed il popolo è sempre più consapevole!
P.S. Disponiamo anche del file Audio dell’intervista
Ad un certo punto mi sono anche detto ma cosa pensa il Parlamento europeo di quanto sta accadendo, e scopriamo una interrogazione Dell eurodeputata Tovalieri, abbiamo fatto il punto:
Partiamo da due fatti: l’Unione Europa si decide a desecretare due contratti con case farmaceutiche che producono e forniscono vaccini per il Covid-19 (CureVac e Astrazeneca), ma lo fa con modalità piuttosto “curiose”. Ce ne può parlare?
Le modalità sono state a dir poco scandalose. Dopo le legittime e reiterate richieste di accesso agli atti da parte di alcuni europarlamentari, la Commissione europea ha concesso loro di visionare il contratto con la casa farmaceutica CureVac in una stanza chiusa, controllati a vista da guardie, senza poter fotocopiare o fotografare, senza poter prendere appunti e senza poter divulgare i contenuti dell’accordo, che risultava peraltro oscurato in tutti i punti chiave.
Una prova di abilità mnemotecnica…
Questi metodi sono incompatibili con i valori su cui si reggono le nostre democrazie occidentali. Dopo che gli eurodeputati hanno protestato – anche attraverso i media – la Commissione ha deciso di desecretare anche il contratto con AstraZeneca, pubblicandolo on line, a disposizione di tutti. Purtroppo però, anche questa volta, tutti i passaggi più importanti dall’accordo sono stati censurati.
Quali sono le parti del contratto maggiormente oscurate?
Nel contratto con CureVac mancano le parti relative alla formulazione del vaccino, al costo delle fiale e alla responsabilità legale e finanziaria in caso di effetti collaterali del siero. Anche nell’accordo con AstraZeneca gli accordi sugli indennizzi sono parzialmente oscurati e sono stati cancellati i paragrafi sui costi di produzione, sul prezzo di vendita, sulla quota di spesa a carico dei Paesi membri e sulla tempistica con cui gli Stati comunitari dovranno rimborsare le spese di spedizione dei vaccini. Anche i tempi di consegna delle 100 milioni di dosi aggiuntive opzionabili da parte dell’UE sono stati coperti da righe nere. Lo stesso vale, infine, per l’ultimo accordo pubblicato pochi giorni fa dalla Commissione, quello con la Sanofi-GSK. Anche questo contratto, infatti, è stato secretato nelle parti relative ai tempi di consegna delle dosi, al prezzo da pagare, alle clausole di risoluzione dell’accordo. Restano invece tuttora secretati i contratti e i pre-accordi stipulati dalla Ue per i vaccini Johnson & Johnson, Biontech, Moderna, Novavax e Valneva.
A non essere censurata è però un’espressione che ricorre spesso e che da sola dovrebbe bastare a far capire che la fregatura è palese: “Best Reasonable Efforts”…
L’espressione best reasonable efforts, ovvero faremo “il meglio possibile, ragionevolmente”, che ricorre spesso nel contratto con AstraZeneca, è stata inserita dalla società per cautelarsi nel caso si verificassero problemi nella produzione e nella distribuzione dei vaccini. Nel contratto, dunque, non ci sono obblighi precisi di AstraZeneca nei riguardi della UE, come ha ammesso candidamente, in un’intervista, lo stesso amministratore delegato dell’industria farmaceutica. È chiaro che la Commissione europea non è stata capace di tutelare i 450 milioni di cittadini che essa rappresenta, esercitando appieno il suo ruolo di potenza mondiale, ottenendo che nei contratti fossero inserite clausole stringenti a carico delle Big Pharma.
Ha potuto comunque venire a conoscenza delle condizioni di eventuali risarcimenti per inefficacia del vaccino o suoi effetti indesiderati?
Come dicevo, gli articoli relativi agli indennizzi sono stati parzialmente oscurati in tutti i contratti e quindi non è assolutamente possibile valutarli e, in caso di effetti collaterali, non è possibile sapere chi dovrà risarcire i cittadini, se l’Unione, i singoli Stati o i produttori.
Un problemino non da poco, al quale se ne accompagna un altro: le rassicurazioni di Ursula von der Leyen vengono smentite da questi stessi contratti. È stata pesantemente gabbata da Big Pharma o gioca con loro?
Alla luce dei forti ritardi nella produzione e distribuzione dei vaccini, la Presidente della Commissione europea è stata costretta ad ammettere che ci sono stati problemi, ma ha minimizzato la loro portata, limitandosi a dire di aver «peccato di ottimismo». Questa ammissione di responsabilità edulcorata non basta, serve invece un vero cambio di passo per far progredire a ritmi sostenuti e senza ulteriori ritardi la campagna di vaccinazione e portare l’Europa fuori dalla pandemia, con benefici sanitari ed economici. I Paesi che concluderanno per primi l’immunizzazione di massa saranno infatti quelli che usciranno prima dalla crisi, con un vantaggio competitivo enorme sul mercato mondiale.
Si è voluto puntare tutto esclusivamente sul vaccino, scelta che, secondo molti medici, poteva essere bilanciata anche da una maggiore disponibilità di cure. In ogni caso, qual è ora la situazione dell’Europa?
Al momento l’Europa è in ritardo di alcune settimane rispetto ad altre potenze economiche, come Stati Uniti e Gran Bretagna. È quindi di importanza strategica recuperare al più presto il tempo perduto e i 90 miliardi di euro che finora, secondo alcuni analisti, abbiamo perso a causa dell’inizio fallimentare della campagna vaccinale centralizzata. La scorsa settimana la presidente von der Leyen ha assicurato al Parlamento europeo che sono in arrivo dosi sufficienti per immunizzare il 70% dei cittadini comunitari entro la fine dell’estate. Anche a essere ottimisti, l’obiettivo ci pare irrealistico, considerate le premesse.
Molti si stanno ponendo anche un’altra ragionevole domanda: perché Pfizer e Moderna non rendono pubblici i propri contratti?
La presidente della Commissione europea ha garantito che prossimamente saranno resi noti i contratti stipulati con tutte le case farmaceutiche. Ci auguriamo che sia così, anche se sappiamo che, con tutta probabilità, conterranno omissis e censure come quelli che abbiamo potuto visionare finora.
E perché, secondo lei, l’UE non prova a forzare la mano?
Non lo fa perché sta cercando di mediare tra le legittime richieste di chiarezza avanzate dagli eurodeputati e il vincolo alla segretezza preteso dalle case farmaceutiche, segretezza che serve anche a Bruxelles per celare la propria inadeguatezza contrattuale di fronte alle Big Pharma. Pressata dall’emergenza sanitaria e assistita da un pool legale forse non all’altezza della situazione, la Commissione ha infatti accettato dalle industrie farmaceutiche condizioni vessatorie, che ora nessuno dei contraenti ha interesse a divulgare. Per questo chiediamo alla presidente von der Leyen di venire nel Parlamento europeo per mostrarci tutti i contratti stipulati con le Big Pharma, senza parti secretate, senza omissis, senza censure. L’auspicato new deal dei vaccini non può che partire da qui.
Mi fa piacere segnalare inoltre il chiaro conflitto di interessi della sperimentazione che Pfizer ha avviato, di seguito i perché …GENOVA – La multinazionale Pfizer-Biontech ha scelto Genova, unica città in Italia, per uno studio sui vaccini anti-Covid. Sono tre i Paesi coinvolti, 20 i centri di ricerca tra i quali l’unico italiano è quello diretto dal professor Giancarlo Icardi, direttore del dipartimento di Igiene dell’ospedale policlinico San Martino. L’indagine, come riporta l’edizione locale di Repubblica, coinvolgerà 13 mila persone nel mondo. A Genova hanno già aderito 150 volontari. In pratica chi parteciperà alla ricerca dovrà rispondere ad alcuni test sullo stato di salute nell’arco di due anni dopo la somministrazione delle due dosi di vaccino. Inizialmente i questionari verranno distribuiti alle settimane uni, due, quattro, sei e otto dopo la prima e la seconda dose e poi ogni tre mesi fino al completamento dello studio. Chi parteciperà al progetto riceverà un compenso di 171 euro totali. “Lo scopo di questo studio – ha spiegato Icardi – è acquisire maggiori informazioni sugli effetti di Cominarty nel contesto del mondo reale. E’ uno studio molto importante perché è di tipo osservazionale4 ed è coordinato dall’Istituto Superiore di sanità”. A differenza della sorveglianza passiva “questo studio – prosegue il professore – consiste in una sorveglianza attiva, in cui il soggetto viene invitato anche a segnalare qualsiasi evento che nota, sia quelli che sono gli effetti collaterali prevedibili, già riportati nella scheda tecnica del vaccino, sia qualsiasi altro sintomo”. Al termine dello studio i dati saranno analizzati per isolare eventuali, effettive, connessioni tra manifestazioni e somministrazione del vaccino. (ANSA).
Leggendo queste righe su Genova cosa vi viene subito in mente? A me Matteo Bassetti visto che è l’ ospedale dove lavora il televirologo in conflitto di interessi proprio con Pfizer…a pensar male si fa peccato ma speso ci si azzecca diceva un tempo un uomo molto saggio…
Come se non bastasse i decessi che paiono aumentati a causa dei vaccini non vengo risarciti in caso di deceduto vaccinato di seguito la discussione che sta animando il dibattito.
assicurazione sulla vita non risarcisce morti dopo il vaccino lo considera suicidio
Un caso esplosivo è attualmente oggetto di accesi dibattiti sui social media in Francia.
Un ricco e anziano imprenditore di Parigi è morto a seguito di un’iniezione di vaccino Covid-19. In precedenza, aveva stipulato polizze di assicurazione sulla vita multimilionarie a beneficio dei suoi figli e nipoti, secondo un rapporto dei media.
Sebbene la vaccinazione sia stata riconosciuta come causa di morte dai medici e dalla compagnia assicurativa, quet’ultima si è rifiutata di pagare. Il motivo è perché gli effetti collaterali dei vaccini Covid sono noti e pubblicati. Essi sostengono che il defunto ha preso parte a un esperimento a proprio rischio. Il Covid-19 di per sé non è classificato come una “malattia critica”.
Secondo l’azienda, una vaccinazione sperimentale con conseguente morte è come il suicidio
La compagnia assicurativa ha giustificato il rifiuto del pagamento alla famiglia affermando che l’uso di farmaci o trattamenti sperimentali, comprese le somministrazioni di vaccini Covid, è espressamente escluso dal contratto di assicurazione. La successiva causa della famiglia contro la compagnia assicurativa non ha avuto successo.
Il tribunale avrebbe giustificato la sua sentenza come segue:
“Gli effetti collaterali del vaccino sperimentale sono pubblicati e il defunto non poteva affermare di non averne saputo nulla quando ha ricevuto volontariamente il vaccino. Non esiste una legge o un obbligo in Francia che lo abbia costretto a essere vaccinato. Quindi la sua morte è essenzialmente un suicidio“. Poiché il suicidio non è coperto dalla polizza fin dall’inizio, l’assicurazione si rifiuta di muoversi.
Verdetto scandaloso: correre un rischio fatale è legalmente suicidio
Il tribunale riconosce la classificazione dell’assicuratore che, in considerazione degli effetti collaterali annunciati, tra cui la morte, considera legalmente la partecipazione all’esperimento di fase tre, la cui comprovata innocuità non è data, come assunzione volontaria di un rischio fatale che non è coperto dal contratto e legalmente riconosciuto come suicidio. La famiglia ha fatto appello. Tuttavia, la difesa dell’assicuratore è riconosciuta come ben fondata e giustificata contrattualmente, in quanto questo rischio fatale pubblicamente noto è legalmente considerato suicidio, poiché il cliente è stato informato e ha accettato di assumersi volontariamente il rischio di morte senza essere obbligato o costretto a farlo.
Questo caso non è ancora stato riportato dai media mainstream francesi. Il caso è stato pubblicato dall’avvocato della famiglia, Carlo Alberto Brusa, sui social media, sebbene ci siano stati altri avvertimenti riguardanti il rischio associato ai vaccini riconosciuti dagli assicuratori. Negli Stati Uniti, l’American Council of Life Insurers (ACLI) ha negato le segnalazioni di mancato pagamento.
Difficoltà globali per gli assicuratori a causa dei vaccini
Gli attuari hanno avvertito che l’aumento dei sinistri eroderà il capitale che gli assicuratori accantonano per evitare l’insolvenza. In particolare, le persone anziane non stipulano un’assicurazione sulla vita, il che significa che i reclami sono stati da clienti più giovani. Gli assicuratori riferiscono che si aspettano un aumento dei decessi in eccesso.
Secondo Alex Berenson, il rischio di lesioni o morte per i vaccini covid è eccezionalmente alto a giudicare dai dati canadesi.
Il rifiuto di pagare per una morte correlata al vaccino potrebbe non essere sorprendente dal momento che a livello globale il settore delle assicurazioni sulla vita è stato colpito da richieste di risarcimento segnalate di $ 5,5 miliardi nei primi nove mesi del 2021 contro $ 3,5 miliardi per l’intero 2020, secondo il broker assicurativo Howden.
L’assicuratore olandese Aegon,con due terzi delle sue attività negli Stati Uniti, ha dichiarato che i suoi sinistri americani nel terzo trimestre sono stati di $ 111 milioni, rispetto ai $ 31 milioni dell’anno precedente.
Nel mentre sul sito della Regione Lazio continua ad esservi scritto che il vaccino Covid 19 è libero e non obbligatorio…mentre intere famiglie vengono discriminate con lo stimolo del governo e il supporto dei media manipolando gli uni contro gli altri..
Assumono rilevanza anche gli Open di tennis in Australia, nonostante alcuni media in chiaro conflitto di interessi hanno volutamente alzato il caos prima immettendo in rete un video vecchio di un raccattapalle che crolla facendo sembrare che siano stati i novax a farlo girare (magari qualche idiota può averlo fatto suo per davvero) per poi smentire la cosa in fanfara, quasto al sol fine di far polverone su quanto accade davvero, quindi che molti gli atleti che debbono smettere di giocare nel mezzo di una partita perché in crisi respiratoria, ne elenco uno a caso e lo faccio perché è successo mentre stavo vedendo io stesso la partita da appassionato, il caso di Basilashvili – Difficoltà a respirare, malore in campo Basilashvili: costretto al ritiro durante la sfida con Tsitsipas in ATP Cup
Basilashvili non ce la fa: malore in campo, non riesce a respirare durante la sfida con Tsitsipas in ATP Cup ed è costretto al ritiro
Autore articolo Rita Caridi, Data dell’articolo 5 Gennaio 2022 21:09
Paura in campo per Basilashvili durante il match tra Georgia e Grecia dell’ATP Cup. Il tennista georgiano ha accusato un malore nella partita di oggi contro Tsitsipas ed è stato necessario interrompere il match sul 4-1 del primo set. Il 29enne si è diretto lentamente verso la panchina della sua squadra, visibilmente in difficoltà: ha fatto alcuni respiri profondi, ha bevuto un po’ d’acqua e ha atteso l’arrivo del fisioterapista in campo.
I due hanno avuto una conversazione prima che venisse coinvolto anche un altro dottore e dai gesti di Basilashvili è emerso che avesse problemi al petto. “Ogni colpo mi manca il fiato“, ha affermato. Basilashvili, dunque, è stato costretto al ritiro.
Coincidenze che sportivi in formissima si accascino a terra durante la competizione e guarda caso tutti vaccinati…
Poi per fortuna la Magistratura comincia a muoversi – Il giudice: Speranza ha impedito ai medici di curare i malati
Il Tar spiega che le linee guida del dicastero della Salute sul Covid di fatto hanno proibito terapie che avrebbero potuto salvare moltissime persone dalla morte. Se avesse dignità, il ministro dovrebbe dimettersi oggi stesso.”
“(Maurizio Belpietro – laverita.info) – Ci voleva il Tar per rimediare ai danni di Roberto Speranza e dei suoi compagni, il che dice tutto dello sfascio di questo Paese. Dopo due anni di proteste, ma soprattutto di ricerche scientifiche che documentavano quanto fosse sbagliata la cura anti Covid raccomandata dal ministero della Salute, il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato dal Comitato cure domiciliari, sospendendo la circolare che imponeva ai medici di dare alle persone contagiate dal coronavirus la Tachipirina, e di consigliare «la vigile attesa». Il buon senso avrebbe dovuto evitare di ricorrere a una simile terapia, perché il paracetamolo, più noto con il marchio Tachipirina, poteva al massimo fermare la febbre, ma non il virus, e la vigile attesa equivaleva ad aspettare che il Covid progredisse nell’organismo, provocando il peggio. Medici ed esperti avevano suggerito di ricorrere ad altre cure, ma Roberto Speranza e i suoi consiglieri si erano sempre inspiegabilmente opposti, bollando qualsiasi trattamento diverso da quello da loro indicato come stregoneria, sperimentazione pericolosa o, addirittura, dannosa. A chi parlava di trasfusioni di sangue iperimmune, di antibiotici o eparina, di monoclonali, il ministero ha testardamente risposto sempre negativamente, bloccando qualsiasi tentativo di trovare una terapia che potesse aiutare i malati. Il risultato è noto a tutti, perché prima che arrivassero i vaccini, la vigile attesa per molti pazienti è equivalsa all’anticamera della morte.
L’Istituto Mario Negri da tempo spiegava quanto fosse sbagliato tutto ciò. Giuseppe Remuzzi, che del centro di ricerca è direttore, a proposito del paracetamolo disse che consumava il glutatione, che è un antiossidante molto potente, e i pazienti di Covid guarda caso devono far fronte a uno stress ossidativo importante, probabilmente responsabile del danno infiammatorio polmonare. Quindi, la Tachipirina faceva e fa più male che bene, ma nonostante gli studi Speranza e compagni hanno continuato a consigliarla. Non c’era solo l’Istituto Mario Negri a dire queste cose. C’erano ricerche estere importanti, analisi della Fondazione Hume sulle possibilità di cure alternative di cui si parlava nel mondo e anche uno studio dell’università di Pavia che sulla Verità pubblicammo nell’autunno scorso. Tutti parevano concordi nel dire che la vigile attesa non era una cura, sostenendo che di fronte al Covid bisognava aiutare l’organismo a reagire. Remuzzi ha spiegato che i farmaci antivirali impediscono al virus di replicarsi e quindi fermano la malattia prima che si sviluppi e andrebbero somministrati nei primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi. Lo stesso dicasi degli anticorpi monoclonali, che funzionano contro alcune varianti, ma solo se usati subito, quando cioè il paziente è risultato positivo. Perfino l’eparina dà risultati se data nelle fasi precoci. Ma al ministero, per due anni hanno sostenuto il contrario, rinchiudendo in casa i contagiati di Covid fino a che la situazione non richiedeva un ricovero in ospedale, a volte per somministrare la terapia che avrebbe dovuto essere somministrata subito, altre per finire in terapia intensiva.
Oggi il Tar dice che non è compito di Roberto Speranza e della sua combriccola decidere qual è la cura giusta per il paziente, ma spetta ai medici stabilire quale farmaco somministrare. Una cosa ovvia, in quanto non risulta che l’ex assessore all’urbanistica di Potenza abbia le competenze necessarie per decidere come curare le persone ed è quasi certo che non ce l’abbiano neppure i burocrati che lo circondano. Tuttavia, per due anni l’unica terapia ammessa contro il coronavirus sono state le pastiglie di paracetamolo per abbassare la febbre. Quante migliaia di persone hanno sperimentato sulla loro pelle ciò che Remuzzi e altri studiosi indicano come un errore? Quante persone, invece di essere trattate con gli antivirali e con i monoclonali (come è successo con Donald Trump, ma anche a un solone come Massimo Galli), hanno avuto vigile attesa e tachipirina, e perché?
Interviene il Consiglio di Stato, e nelle occasione sentiamo lo studio legale ricorrente;
“Nessun annullamento”. Perché Speranza rischia sulle cure domiciliari – 20 Gennaio 2022
Erich Grimaldi, l’avvocato che ha presentato il ricorso al Tar: “La circolare è vincolante per i medici: Speranza deve dimettersi”
I medici del Comitato per le cure domiciliari sono rimasti “sorpresi” dalla decisione del Consiglio di Stato di sospendere la sentenza del Tar che bocciava il “protocollo Speranza”. “È successo un bel casino”, sintetizza al telefono Erich Grimaldi, l’avvocato che insieme alla collega Valentina Piraino ha portato avanti il ricorso contro l’approccio “paracetamolo e vigile attesa”.
Avvocato, nemmeno il tempo di festeggiare per la sentenza del Tar che vi piomba addosso il Consiglio di Stato…
“Il ministero ha presentato appello due giorni fa e il presidente Franco Frattini ha scelto di sospendere l’efficacia della sentenza, rimandando tutto all’udienza del 3 febbraio. Bisogna però essere precisi: non è stato annullato il provvedimento del Tar. È solo un decreto cautelare”
Se lo aspettava?
“Il ricorso sicuramente sì, altrimenti si sarebbe dovuto dimettere Speranza. E forse anche la sospensione. Però rimango comunque perplesso”.
Perché?
“Frattini è lo stesso presidente che nell’aprile del 2021 sulle linee guida del 30 novembre, quindi parliamo della stessa materia, aveva rigettato l’istanza cautelare. Perché all’epoca no e oggi sì? Il punto è che ha ragionato sulla base della sentenza e delle deduzioni del ministero, senza poter ancora sentire la nostra difesa”
Cosa gli avreste detto?
“Noi abbiamo sempre fatto riferimento alla legge Bianco-Gelli. Quando ci sono delle linee guida o raccomandazioni, il medico tende a seguirle. Ne è condizionato. E questo perché adeguarsi alle prescrizioni ufficiali lo svincola da eventuali responsabilità penali”.
In effetti l’articolo 590 sexies del Codice Penale parla chiaro: “La punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida”.
“È vero che il medico ha libertà di agire in scienza e coscienza come vuole, ma se in emergenza Covid sa che il paziente potrà degenerare, di fronte a linee guida è condizionato dal non fare una scelta diversa: se non segue quelle indicazioni, rischia di risponderne penalmente in caso si morte del paziente”.
Però per il Consiglio di Stato nella circolare ci sono solo “parametri di riferimento”, non obblighi…
“Anche se nel testo non c’è scritto ‘prescrizioni’, quando il ministero dice cosa fare e non fare, di fatto sta costringendo il medico a rispettare le indicazioni”
In che senso?
“Se il ministero si fosse limitato a indicare quali farmaci possono essere utili contro il Covid, ok. Ma se invece – come accaduto – al medico viene detto di aspettare che il paziente sviluppi febbre sopra i 38 e una saturazione non inferiore a 90, di prescrivere paracetamolo o fans, e di non usare cortisone, eparina, antibiotico… beh: di fatto si sta indicando al medico cosa fare. Quindi lui, per non rischiare, applica queste raccomandazioni”.
Tuttavia Frattini sostiene che siano solo “raccomandazioni” non vincolanti.
“E allora come la mettiamo con tutti quei medici chiamati dall’Ordine di riferimento perché non hanno rispettato le linee guida? Allora: sono vincolanti, oppure no?”
L’Ordine dei medici e la Fiemmg assicurano che tanto nessuno segue più quella circolare…
“Non è vero. Al Comitato terapia domiciliare sono arrivate migliaia di richieste di persone lasciate a casa con la vigile attesa. È successo in prima, seconda e terza ondata. E continua ad avvenire oggi. Ma noi non possiamo sostituirci al servizio sanitario nazionale, abbiamo solo pochi medici volontari, quindi dobbiamo correggere gli errori all’origine”.
Qual è il vostro obiettivo?
“Non solo dimostrare la macroscopica irragionevolezza e l’illogicità delle indicazioni terapeutiche della ‘vigile attesa’, atteso che abbiamo depositato degli studi secondo cui il paracetamolo non è indicato per il Covid. Ma anche far capire che l’intervento contro la malattia deve essere precoce: il trattamento della Covid va fatto senza attendere che i pazienti mostrino febbre”.
Lei pensa che Speranza dovrebbe dimettersi?
“Assolutamente sì. La sua gestione dell’emergenza ha causato 140.000 morti che potevano e dovevano essere evitati.
Importante l’ appello di uno dei medici più quotati in Piemonte – DOTT.SSA DE MARI: “RESISTETE. C’È BISOGNO ALMENO DEL 20% DI NON VACCINATI QUANDO LE MALATTIE AUTO-IMMUNITARIE COMINCERANNO AD ARRIVARE. BISOGNERÀ DONARE SANGUE E SOPRATTUTTO IL MIDOLLO”, questo l’ appello del medico chirurgo in questione, a me piace pensare che abbiamo ancora un ancora di salvataggio.
Alla luce di quanto esposto fin ora assume rilevanza la risoluzione 2361 Dell Unione Covid-19 “Corte Europea, votata risoluzione 2361: la vaccinazione non è obbligatoria”
Tiboni (MIC): “Vietate pressioni e discriminazioni.
18/01/2022 – (ASI) “Una notizia questa di rilevante importanza, tenuta nascosta sia dal Governo italiano e Ministero della Salute, che dai nostri Parlamentari seduti sullo scranno del Parlamento Europeo.
In data 27 gennaio 2021 l’Assemblea Permanente del Consiglio d’Europa ha votato la risoluzione 2361 (di cui alleghiamo il documento*) che vieta di rendere obbligatoria la vaccinazione anti covid-19.
Il testo approvato dall’Assemblea chiarisce ai Paesi aderenti quali siano gli obblighi nella gestione della campagna di vaccinazione. Riportiamo a seguirei i contenuti che riteniamo fondamentali ai fini della tutela dei diritti umani: (punto 7.3.1) assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desiderano farlo da soli; (punto 7.3.2) garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato; (punto 7.3.4) distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini, collaborando e regolamentando le piattaforme di social media per prevenire la diffusione di disinformazione; La risoluzione 2361 chiarisce inequivocabilmente 4 aspetti fondanti:
1. La vaccinazione NON è obbligatoria;
2. Non ci possono essere pressioni alla vaccinazione;
3. Deve essere garantito che nessuno sia discriminato;
4. Devono essere fornite informazioni trasparenti sugli effetti collaterali.
Ho Seri dubbi che in Italia ne siano a conoscenza, ma andiamo oltre…
Scende in campo a garanzia degli italiani non vaccinati anche Amnesty International la quale dichiara:
La scelta del governo italiano di introdurre il cosiddetto Super Green pass, certificazione virtuale imposta alla popolazione come strumento necessario per avere accesso a una vita normale, è una forma di discriminazione? Secondo Amnesty International, di dubbi in merito ne restano, e parecchi. L’organizzazione non governativa ha infatti puntato il dito contro le scelte dell’esecutivo Draghi, chiedendo di riconsiderare la proroga dello stato di emergenza e concentrarsi sull’aumento dell’adesione volontaria al vaccino, senza ricorrere a imposizioni dall’alto.
Solo per completezza di informazione aggiungo un altro evento importante scovato sempre dalla trasmissione Fuori dal Coro ;
Malata oncologica e non vaccinata: “Intervento all’utero? Prima faccia il vaccino”
Paziente oncologica non vaccinata denuncia alla trasmissione “Fuori dal coro” quello che le è accaduto al Santa Chiara. L’Aoup chiede scusa
Pisa, 27 gennaio 2022 – Malati non vaccinati ‘rifiutati’ dagli ospedali, come se fossero di serie B. Denunce di simili casi, non molti invero, sono aumentate in tutta Italia e sono l’esito, sembrerebbe, della assoluta confusione su applicazione e interpretazione delle regole sul Green Pass.
Tra i pochi luoghi rimasti ad accesso libero per chi non è vaccinato ci sono difatti proprio gli ospedali che devono assicurare eguali cure a tutti e in senso assoluto. A Pisa è stato il caso, raccontato martedì dalla trasmissione di Rete 4 Fuori dal coro, di una donna della Spezia, fra l’altro malata oncologica, che si era rivolta alla Ginecologia del Santa Chiara per l’asportazione di polipi all’utero in seguito a perdite e durature emorragie.
Il servizio mostra una prima telefonata nella quale alla donna viene chiesto se sia no vax e che occorre il Green Pass; incredula di fronte a questa disposizione, chiede di parlare con il primario che – si sente nello spezzone di telefonata registrata trasmessa – le dice: “Siccome le regole valgono per tutti, valgano anche per lei; tutte le altre persone si sono vaccinate senza problema”.
Il marito interviene e minaccia di presentarsi in ospedale con i carabinieri; alla fine la donna viene convocata per fissare l’intervento. In questa telefonata, una dottoressa le raccomanda di “venire 48 ore prima e munita di green pass”. Quando la signora spiega di non essere vaccinata e le chiede se vada bene anche un tampone molecolare, le viene risposto che non può fare l’intervento perché “ci vuole la vaccinazione per accedere alle strutture sanitarie; non solo qui – specifica -, in tutta Italia”.
La donna chiede quindi se, in una situazione di emergenza, sarebbe comunque curata; la dottoressa allora le spiega che “sì; ma la trattano come paziente Covid, signora! La mettono con i pazienti Covid”. Tutto molto strano per la donna che, segnalato il caso a Fuori dal Coro, assieme all’inviata Raffaella Regoli incontra Pietro Bottone, primario di Ginecologia, per chiedere chiarimenti. Mi chiedo questo lo aggiungo io discriminare a questo modo è ancora non sono finiti in carcere? Trasferire un malato oncologico non contagiato dal Covid in un reparto Covid equivale a condannarlo a morte.
Questo dilagare di violenza nei confronti di chi non si è vaccinato sta davvero prendendo una brutta piega, proviamo a capire perché con l’aiuto del Professor Meluzzi psichiatra di fama internazionale ai microfoni di Radio Radio :
Radio Radio
La tremenda profezia di Meluzzi ▷ “A breve senza il pass non si potrà più neanche fare la spesa”
Di Un Giorno Speciale- 22 Ottobre 2021
Chi è dentro, chi è fuori. La divisione della società si acuisce sempre più con il passare dei mesi, andando ad amplificare quella frattura netta tra diverse faglie di pensiero e comportamento. L’ultima trovata è quella di puntare sulle due categorie di vaccinati e non vaccinati, andando a creare differenze insanabili.
E chi, in questa situazione di tensione, si trova dalla parte della fazione tutelata dalla legge, ovvero quella che ha scelto di sottoporsi a vaccinazione, si sente al sicuro nel gregge e vede come una minaccia tutto ciò che non appartenga a questo, preso da una sindrome ‘schizoparanoide‘, come l’ha definita lo psichiatra Alessandro Meluzzi a ‘Un Giorno Speciale’, non senza risparmiare una profezia terrifica.
Meluzzi: “Questa è la mia sinistra profezia”
“Hanno dovuto aggregarsi in un gregge rispetto al quale l’obiettivo fondamentale era evitare che chiunque uscisse dal gregge. Lo schizoparanoide gode di questo. Quando vedo un giornalista che dice che quando fa vedere il Green Pass in sede, si sente godere penso che evidentemente si accontenta. È vero che chi si accontenta gode ma è il trionfo della mediocrità. Esseri di questo genere non meritano di essere definiti intellettuale. Usassero forme di masturbazione un po’ più sofisticate di quelle di “cacciare” il Green Pass. Lo dico da psichiatra.
Loro vogliono isolare il ‘diverso’. Prima erano gli ebrei, poi i gay, poi i neri, adesso siamo noi. Quando io esco fuori avendo fatto il tampone, mi metterò su una stella gialla con sopra una siringa. E se cado a terra lasciatemi morire.
Sai cosa succederà adesso? Tra poco non ci faranno andare neanche più a fare la spesa senza il Green Pass. Il livello di totalitarismo è tale che tra poco non ci faranno neanche più entrare al supermercato. Questa è la mia sinistra profezia, conosco i miei polli. Questo è l’obiettivo a cui tendono. Sappiatelo”.
Duranti: “Così permettono che si sparga odio”
“In molti si chiedono perché devono pagare le spese a chi non si vaccina. Allora spiegatemi perché io devo pagare le spese per esempio agli obesi che finiscono in terapia intensiva o che muoiono ogni anno. Parliamo di 88mila persone.
C’è una cattiveria che sta permeando la società. Allora facciamo che è reciproco: il fumatore quindi non varchi le porte dell’ospedale, perché io con le mie tasse non dovrei curare il tuo ca**o di vizio. Tutti quelli che conducono una vita non regolare devono starsene a casa e pagarsi le spese mediche.
Non è data neanche la comprensione umana a chi ha paura di vaccinarsi! E poi ci sono i programmi in TV: gli editori permettono che si sparga odio contro i propri concittadini. L’odio viene da loro, sono distributori veri di odio”.
Io mi permetto di aggiungere che fortunatamente non ho nelle mie cerchie di amici o parenti tali paranoici skizzofrenici ma immaginate voi chi li ha? E non scordiamo mai le parole di chi è tornato dall Olocausto: fu il panettiere sotto casa a straziarmi, due pacche sulla spalla dai nazisti e una divisa da Federmaresciallo e di botto i frustrati si sentono finalmente importanti, quasi vivi…pensiamoci…
Io da narratore di questa storia resto basito anche leggendo i post di noti esponenti nella giornata della memoria, ne ho trascritto qualcuno per far capire dove siamo arrivati…
“Giorno della Memoria”
27 gennaio 2022
Campi di sterminio per chi non si vaccina
Giuseppe Gigantino, cardiologo
Mi divertirei a vederli morire come mosche
Andrea Scanzi, giornalista
Se fosse per me costruirei anche due camere a gas
Marianna Rubino, medico
I cani possono sempre entrare. Solo voi, come è giusto, resterete fuori
Sebastiano Messina, giornalista
Vagoni separati per non vaccinati
Mauro Felicori, assessore
Escludiamo chi non si vaccina dalla vita civile
Stefano Feltri, giornalista
I no vax fuori dai luoghi pubblici
Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana
Potrebbe essere utile che quelli che scelgono di non vaccinarsi andassero in giro con un cartello al collo
Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto
Stiamo aspettando che i no vax si estinguano da soli
Paolo Guzzanti, giornalista
Verranno messi agli arresti domiciliari, chiusi in casa come dei sorci
Roberto Burioni, virologo.
Non chiamateli no vax, chiamateli col loro nome: delinquenti
Alessia Morani, deputato
Vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a una poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no-vax restano al mondo
Selvaggia Lucarelli, giornalista
I rider devono sputare nel loro cibo.
David Parenzo, giornalista
I loro inviti a non vaccinarsi sono inviti a morire.
Mario Draghi, Presidente del Consiglio
Gli metterò le sonde necessarie nei soliti posti, lo farò con un pizzico di piacere in più.
Cesare Manzini, infermiere
Gli bucherò una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla
Francesca Bertellotti, infermiera
Provo un pesante odio verso i no vax
J-Ax, cantante
Se riempiranno le terapie intensive mi impegnerò per staccare la spina
Carlotta Saporetti, infermiera
Non siete vaccinati? Toglietevi dal ca**o!
Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna
Un giorno faremo una pulizia etnica dei non vaccinati, come il governo ruandese ha sterminato i tutsi
Alfredo Faieta, giornalista
Il greenpass ha l’obiettivo di schiacciare gli opportunisti ai minimi livelli
Renato Brunetta, ministro
E’ giusto lasciarli morire per strada
Umberto Tognolli, medico
Prego Dio affinché i non vaccinati si infettino tra loro e muoiano velocemente
Giovanni Spano, vicesindaco
Bisogna essere duri e discriminare chi non si vaccina, in ospedale, a scuola, nei posti di lavoro
Filippo Maioli, medico
Serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo
Giuliano Cazzola, giornalista
Mandategli i Carabinieri a casa
Luca Telese, giornalista
Gli renderemo la vita difficile, sono pericolosi
Piepaolo Sileri, Viceministro
E’ possibile porre a loro carico una parte delle spese mediche, perché colpevoli di non essersi vaccinati
Sabino Cassese, costituzionalista
Non sarà bello augurare la morte, ma qualcuno sentirà la mancanza dei novax?
Laura Cesaretti, giornalista
Se arrivi in ospedale positivo, il Covid ti sembrerà una spa rispetto a quello che ti farò io
Vania Zavater, infermiera
I novax sono i nostri talebani
Giovanni Toti, presidente regione Liguria
Sono dei criminali, vanno perseguitati come si fa con i mafiosi
Matteo Bassetti, infettivologo
IO NON DIMENTICO
È non dimentico nemmeno che per lavorare, per attività ludiche, ricreative, per prendere i mezzi pubblici serve essere disponibili alla sperimentazione di un vaccino con autorizzazione condizionata alla sperimentazione appunto… ci risiamo…
I tanto sul sito dell ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Milano appare questo avvertimento…
VACCINO ANTI COVID-19: RICHIESTE INCONGRUE DI PRESCRIZIONE MEDICA
17 gennaio 2022
Riceviamo segnalazione da più Medici di medicina generale relativa a richieste di prescrizione medica per l’inoculo del siero vaccinale per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2.
Avanziamo sul punto tre considerazioni: ometto le altre due che sono solo di aspetto amministrativo
1. I vaccini utilizzati non sono prescrivibili in quanto non ne è ammessa la distribuzione territoriale nella Repubblica Italiana.
Mi spiego?
Il professor Errico Michetti intanto ci dice la sua:
Michetti dà una lezione di diritto a Sileri ▷ “Tecnicamente illegale escludere senza dare alternative”
Di Redazione -27 Gennaio 2022
Prima serata Tv. Ospite della trasmissione Di Martedì sull’emittente LA7 Pierpaolo Sileri. Il sottosegretario al Ministero della Salute prende la parola. Le sue dichiarazioni gelano il pubblico in ascolto: “Noi per tutelare gli italiani vi renderemo la vita difficile, come stiamo facendo, perché il non vaccinato e chi non rispetta le regole è pericoloso”.
Aggressive e fuori luogo, le affermazioni di Sileri stonano sia nel contenuto sia nel tono nell’attuale climax ideologico. Per Michetti le misure attuali e il clima d’odio predominante nel paese rischiano di minare la stessa democrazia: “Parlano di coesione, quando stanno perpetrando la peggiore congiura contro l’inclusione sociale. Quando tu non consenti a un cittadino di poter esercitare la propria attività lavorativa e di poter essere protagonista della vita economica, sociale, politica del Paese, mi preoccupo perché è a rischio la democrazia”.
Michetti pone al centro della sua riflessione l’importanza di una partecipazione attiva di ogni cittadino alla comunità nazionale in modo da poter esercitare una funzione sociale in modo libero e sano. Nonostante i proclami sull’importanza dell’inclusione, le misure del governo, come dimostrato dalle parole di Sileri, sembrano condurre verso un vicolo cieco antidemocratico e rischioso. La tutela della salute, sancito dall’art.32 della Costituzione, non può dunque in alcun caso portare all’esclusione dalla socialità e dalla vita comunitaria, ne tanto meno imporre un obbligo che preclude la possibilità al lavoro, dunque alla dignità della persona.
Le parole di Enrico Michetti in diretta ai microfoni di Ilario Di Giovambattista
In un articolo pubblicato sabato 16 ottobre il quotidiano statunitense Washington Post analizza la situazione italiana con occhio critico. Offrendo una visione esterna di quanto sta avvenendo dopo l’introduzione dell’obbligo del green pass, sottolinea come l’Italia si sia “spinta in un nuovo territorio per le democrazie occidentali“.
La misura introdotta dal Governo Draghi, che vede l’imposizione della certificazione verde sul posto di lavoro, è “uno degli obblighi vaccinali sul posto di lavoro più severo al mondo“. Altri Paesi europei hanno infatti preso misure meno severe, alcuni rifiutando del tutto l’adozione del green pass. Negli Stati Uniti l’amministrazione Biden ha reso il vaccino obbligatorio per i dipendenti del governo, mentre sta cercando di spingere le compagnie private alla stessa soluzione con i propri dipendenti. La percentuale di vaccinati in Italia è del 70%, di molto superiore a quella degli Stati Uniti, che si aggira intorno al 57%. Come fa notare il Washington Post.
l’Italia non ha esitato a prendere misure drastiche, spingendosi spesso in territori inesplorati dalle democrazie occidentali. È stata il primo Paese europeo a introdurre il lockdown duro, l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori della sanità e ora ad imporre l’obbligo di green pass per tutta la popolazione sul luogo di lavoro. L’unica ad aver adottato restrizioni simili è la Grecia. Il Governo Draghi “ha persino suggerito la possibilità di essere il primo Paese al mondo a introdurre l’obbligo universale del vaccino, una mossa che andrebbe oltre le misure adottate sino ad ora”, scrive il Washington Post.
In tal senso l’Italia si è figurata, in questi mesi, come un enorme laboratorio politico, dove le conseguenze di azioni intentate da altri Paesi sono per la prima volta sperimentate sulla popolazione. “L’Italia si trova in una nuova fase, provare a capire che livello di controllo la società sia disposta ad accettare“. Le nuove regole introdotte a partire dal 15 ottobre hanno “diviso la società in diversi livelli di libertà”. Quelle che un anno fa sembravano soluzioni “altamente improbabili” da prendere in considerazione oggi sono accettate come realtà all’ordine del giorno, spingendo a riflettere su quanto sia adattabile e ridimensionabile la capacità critica di ciascuno. “Il gruppo di ricerca Teneo ha stimato che in Italia tra i 2.2 e i 2.5 milioni di lavoratori, sui 23 milioni totali, sono senza vaccino” riporta il giornale americano. I vaccinati “possono riprendere le loro vite”, mentre “i non vaccinati devono affrontare una scelta: venire immunizzati, o rischiare di perdere lo stipendio”.
Avete letto? Mi sono spiegato? Mi vengono i brividi a pensare che all estero ci prendono per cavie, un po di dignità la meritiamo aggiungo.
Seguo con Piacere le Trasmissioni di Nicola Porro sono incappato anche i quello che molti chiamano lo scandalo delle monoclonali, mi ha aiutato a capire perché non lo adoperiamo noi come cura…leggete con attenzione
Scandalo monoclonali: prodotti a Parma, vanno negli Usa
L’OMS APPROVA DUE FARMACI PER LA CURA DEL COVID. UNO È PRODOTTO IN ITALIA, MA SIAMO SENZA SCORTE
La novità è di pochi giorni fa: l’Oms ha raccomandato due nuovi farmaci per la cura della Covid-19. Si tratta del Baricitinib e del Sotrovimab: il primo già usato per il trattamento dell’artrite reumatoide; il secondo è un cocktail di anticorpi monoclonali che sarebbe in grado di “mantenere la sua attività” anche contro la nuova variante Omicron. La cosa dovrebbe farci esultare. “Evviva”. Non solo perché un farmaco in più per la cura della malattia grave o critica, come il Baricitinib, è sempre un’ottima notizia. Ma anche perché il monoclonale Sotrovimab in questione, che può essere usato nei pazienti con malattia lieve o moderata ma ad alto rischio ricovero (come anziani, obesi, ipertesi e immunodepressi), viene prodotto in Italia.
In Italia, capito? Il problema è che, stando al Fatto Quotidiano, il monoclonale dallo stabilimento di Parma dove viene assemblato prende la strada degli ospedali americani. Il tutto proprio mentre i nostri nosocomi lo stanno finendo. Il ministero della Salute ne ha comprate poche dosi, non si capisce bene ancora il perché, e così le Regioni hanno comunicato all’Aifa di aver quasi finito le scorte.
Perché solo 2mila monoclonali acquistati?
Il bello è che l’annuncio della sua efficacia contro Omicron risale allo scorso 2 dicembre. Un mese e mezzo fa. Ok: fidarsi delle case farmaceutiche è bene, non fidarsi a volte pure meglio. Ma anche sui vaccini ci avevano assicurato percentuali di efficacia strabilianti per poi scoprire che nel giro di 6 mesi occorre fare almeno 3-4 dosi o diventa quasi inutile. Lo studio pre-clinico della Gsk produttrice del monoclonale parlava di una riduzione dell’85% del rischio ospedalizzazione o morte, mica male. Lo Spallanzani lo ha provato su un paziente Omicron e la cosa è andata bene. E in fondo l’autorizzazione dell’Aifa al suo utilizzo nei malati Covid, in quel caso infettati da Delta, era dello scorso 4 agosto 2021. Come mai allora, come riporta il Fatto, l’Italia ne avrebbe comprate solo circa 2mila dosi a dicembre?
Attualmente nei frigoriferi degli ospedali italiani ci sarebbero solo 500 dosi rimaste. Le regioni che ne hanno di più le spediscono a quelle rimaste a secco. Ma la coperta è decisamente corta. “I pochi che ci sono arrivati, in tutto 12, li abbiamo esauriti tutti, mi risulta che non ce ne sia uno in tutto il Piemonte, speriamo davvero arrivino lunedì”, dice al Fatto il responsabile del sevizio farmaceutico dell’Ospedale Maggiore di Novara. Forse domani arriveranno altre 5mila dosi, una boccata d’ossigeno. Ma basteranno? Omicron si diffonde, i contagi aumentano, ed evitare che i pazienti “a rischio” sviluppino la malattia grave sarebbe cosa buona e giusta.
Si spera non ne debbano servire di più. In tal caso rivolgersi all’azienda servirebbe a poco: gran parte delle scorte prodotte infatti sarebbero state comprate dagli Stati Uniti. Scrive il Fatto che gli Usa avrebbero ordinato 500mila dosi, un numero enorme che ovviamente fa finire tutti gli altri in fondo alla lista. Anche l’Italia, che in teoria quel farmaco lo produce in casa. E che invece lo vede partire alla volta dell’America.
Mi permetto di aggiungere che il consumo di Antidepressivi sia da parte dei giovani che da parte dei lavoratori obbligati o al vaccino sperimentale o a rimanere senza stipendio per sopravvivere, per pagare il mutuo, per comprare il pane sta lievitano come non mai è questo mi permetto di aggiungere ci distruggerà, distruggerà i nostri giovani più del virus stesso.
Continuando poi le mie ricerche mi imbatto nella Legge Lorenzin del 2017 sui vaccini e scopro che “Sono esonerati dall’obbligo di vaccinazione:i soggetti immunizzati per effetto della malattia naturale.” pertanto sembra almeno vessatorie il voler rivaccinare chi ha già avuto l’infezione da Covid.
A proposito di Green Pass… Il Parlamento, dal canto suo, ha già avviato da tempo i lavori per la conversione in legge del decreto che impone – ancora in via eccezionale – l’obbligo di esibire il Green Pass. Al fine di procedere a un dibattito democratico sulla questione, a inizio ottobre la commissione affari esteri del Senato ha ascoltato la relazione del noto filosofo italiano Giorgio Agamben, il quale ha pronunciato parole molto dure definendo il decreto Green Pass «una mostruosità giuridica».
Agamben afferma: «Voi sapete che il governo con un apposito decreto-legge, detto di “scudo penale”, n. 44 del 2021, ora convertito in legge, si è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dai vaccini. Quanto gravi possano essere questi danni risulta dal fatto che l’art. 3 del decreto menziona esplicitamente gli art. 589 e 590 del codice penale, che si riferiscono all’omicidio colposo e alle lesioni colpose. Come autorevoli giuristi hanno notato, lo Stato non si sente di assumere la responsabilità per un vaccino che non ha terminato la fase di sperimentazione e tuttavia, al tempo stesso, cerca di costringere con ogni mezzo i cittadini a vaccinarsi, escludendoli altrimenti dalla vita sociale e, ora, con il nuovo decreto che siete chiamati a votare, privandoli persino della possibilità di lavorare».
Chiunque si sottoponga alla vaccinazione deve in effetti compilare una scheda relativa alla propria situazione clinica attuale e passata e ai farmaci in somministrazione, scheda che va firmata non prima di aver spuntato la casella relativa al proprio personale consenso quale previa condizione dell’assunzione volontaria del farmaco. Come riportato dalle primissime righe del nono rapporto AIFA sui vaccini da Covid-19:
«Nessun prodotto medicinale può essere mai considerato esente da rischi. Ognuno di noi, quando decide di servirsi di un farmaco o di sottoporsi a una vaccinazione, dovrebbe avere presente che quello che sta facendo è bilanciare i benefici con i rischi. Verificare che i benefici di un vaccino siano superiori ai rischi e ridurre questi al minimo è responsabilità delle autorità sanitarie che regolano l’immissione in commercio dei prodotti medicinali. Servirsi di un farmaco in maniera corretta, ponderata e consapevole è responsabilità di tutti».
Il nodo centrale, sia nell’argomento di Agamben che nelle primissime righe introduttive del rapporto della Agenzia di controllo dei Farmaci, è l’interpretazione della responsabilità in oggetto in materia di rischio e prevenzione.
Posto che nessuno “sceglie” di ammalarsi, assumersi la responsabilità di prevenire il contagio sembra essere una posizione ragionevole laddove le garanzie statali siano corrispondenti all’onere individuale di “correre dei rischi” da lievi (“braccio covid” tipico del vaccino Moderna) a moderati (miocarditi e pericarditi curabili) e in rari casi anche gravi (decesso).
Lo scetticismo di Agamben di fronte al potente richiamo della responsabilità nei confronti della collettività andrebbe dunque inquadrato nella “nuova” veste delle campagne vaccinali che l’odierna emergenza ci ha posto dinanzi. Per nessun altro vaccino obbligatorio in Italia, dove vige un sistema di sanità pubblica, occorre infatti firmare un consenso alla somministrazione, che è in fin dei conti non solo una veloce valutazione clinica ma uno strumento giuridico che deresponsabilizza lo Stato e le case farmaceutiche da eventuali risarcimenti danni.
L’unica responsabilità moralmente e civicamente vincolante resta dunque quella sancita dall’AIFA, la quale raccomanda di procedere a un razionale bilancio tra rischi e benefici, con riferimento a età e condizioni cliniche. Da ciò discende a sua volta che un obbligo indiscriminato diretto (Green Pass ottenibile solo post vaccino) o indiretto che sia (Green Pass da tampone a pagamento) penalizza fortemente quella percentuale della popolazione per cui la bilancia della valutazione, saggiamente raccomandata dall’AIFA, tra rischi e benefici penda dal lato dei rischi legati alla vaccinazione.
Da questo punto di vista l’ingiustizia del Green Pass si mostra in piena evidenza. Ingiustizia non calibrata in alcun modo dai meccanismi di esenzione che consentirebbero il rilascio di un Green Pass valido, dal momento che – con un altro mirabile capitombolo inferenziale – l’esenzione è prevista solo per chi ha la possibilità di poter provare la propria intolleranza a uno dei principi attivi del vaccino nonostante sia la prima volta che un vaccino creato con la tecnologia a RNA messaggero venga somministrato su scala mondiale.
I dubbi legittimi sulle linee guida dell’EMA
Un altro intervento al Senato estremamente interessante è stato mesi fa quello del professor Giovanni Frajese, endocrinologo e docente universitario di endocrinologia presso l’Università di Roma “Foro Italico” svoltosi in data 16 giugno 2021. Il video della relazione del professor Frajese ha fatto in lungo e in largo il giro del web senza essere riportato da nessun media mainstream, tranne che dalla Tv indipendente Byoblu.
Frajese sferra dei colpi decisi alla linearità degli step che hanno portato all’approvazione da parte dell’EMA dei vaccini attualmente in somministrazione, come per esempio l’assenza sul sito ufficiale EMA dei papers relativi ai test di “carcinogenicità” (possibilità di sviluppare tumori), di “farmacocinetica” dei principi (movimento del farmaco nell’organismo ricevente) e di “genotossicità” (possibilità di sviluppare anomalie genetiche).
Il dato più allarmante del discorso di Frajese riguarda i risultati di un test effettuato sui ratti, nei quali si è osservato un accumulo notevole della proteina Spike iniettata col vaccino nelle ovaie, questione per la quale andrebbero poste serissime domande di approfondimento circa la sicurezza del vaccino per le donne in gravidanza e quelle in età fertile.
Un altro recente intervento del professore Frajese entra più nello specifico del caso delle donne che sono in gravidanza al momento di ricevere il vaccino o pensano a una gravidanza nel periodo immediatamente successivo. Sembra infatti trasparire da un approfondito confronto dei dati rilasciati dalla Pfizer Biontech che durante il trial sperimentale del vaccino di questa azienda sia stato espressamente chiesto alle partecipanti donne di assumere degli efficaci metodi anticoncezionali, dato che quindi non consente alcuna valutazione scientifica degli effetti in gravidanza.
«Human reproductive safety data are not available for BNT162 RNA-based COVID-19 vaccines, but there is no suspicion of human teratogenicity based on the intended mechanism of action of the compound. Therefore, the use of a highly effective method of contraception is required» (I dati sulla sicurezza riproduttiva umana non sono disponibili per i vaccini COVID-19 a base di RNA BNT162, ma non vi è alcun sospetto di teratogenicità umana in base al meccanismo d’azione previsto del composto. È comunque necessario l’uso di un metodo contraccettivo altamente efficace).
Inoltre, dagli studi più recenti, pubblicati sul Journal of Medicine (Preliminary Findings of mRNA Covid-19 Vaccine Safety in Pregnant Persons) condotto dal CDC, l’ente di controllo dei farmaci degli Stati Uniti, risulta che se il rischio complessivo di perdita del bambino è del 13,9 per cento, bisogna declinare la percentuale di rischio a seconda del trimestre di gravidanza in cui ci si trova. È emerso infatti un rischio dell’81,9 per cento di aborto per 127 donne che hanno ricevuto il vaccino nel primo trimestre di gravidanza (104 aborti), percentuale preoccupante che tuttavia diminuisce drasticamente quando si esaminano i casi di coloro che hanno ricevuto il vaccino nel secondo e terzo trimestre.
Seppure lo stesso professor Frajese inviti a considerare con cautela i dati riportati nello studio, che è stato complessivamente condotto su un campione piuttosto limitato (827 partecipanti totali), esso presenta l’imprescindibile necessità di approfondire gli studi sugli effetti di questi vaccini prima (non dopo o durante) di imporne surrettiziamente col Green Pass o direttamente per legge, la loro obbligatorietà.
Queste considerazioni aggiungono quindi ai legittimi dubbi giuridici riguardanti l’obbligo del Green Pass, non pochi dubbi di natura bioetica sulla liceità di una somministrazione indiscriminata che rischi di esporre in maniera maggiore la salute riproduttiva delle donne.
L’appello di 1060 docenti universitari
Continua a crescere, nel frattempo, l’elenco dei sottoscrittori di un appello volto a respingere l’obbligo del Green Pass per poter accedere alle attività accademiche in presenza. Fra di loro ci sono illustri studiosi di fisica, matematica, economia, filosofia, storia, ecc. Docenti di alcune fra le più prestigiose accademie italiane che ogni giorno contribuiscono, come tutti gli accademici, a “fare la scienza” piuttosto che politicizzarla.
A loro va dunque dato credito non sulla base di una fiducia personale ma perché dimostrano di meritare fiducia i loro lavori e contributi redatti conformemente a precisi standard disciplinari sia nazionali che internazionali e ogni giorno sottoposti oltre che al pubblico dibattito, al vaglio della stessa comunità scientifica. Le loro parole sono quindi degne di ascolto e discussione tanto quanto l’opinione di chi non le condivide.
Dall’appello dei docenti No Green Pass: «Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”) e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che “è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate” per diversi motivi o “che hanno scelto di non essere vaccinate”. […] In sostanza, la “tessera verde” suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione). Quella del “green pass” è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere».
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca diceva un saggio di nome Giulio…e se in tutto uesto caos ci entrassero pure i soldi illeciti? Vediamo insieme cosa ha scoperto Rai Due e la trasmissione Restart:
IL SERVIZIO DI RESTART: “SCRIVONO SULLA CARTELLA CHE È MORTO DI COVID QUANDO NON LO È”
Perché in Italia ci sono così tanti morti nonostante le restrizioni che ci sono? Sono tutti morti di Covid o sono morti con il Covid? Queste alcune delle domande alla base di un servizio esclusivo realizzato dal format Restart in onda su Rai 2. Nel video, un medico dirigente di un ospedale romano rilascia delle dichiarazioni a dir poco sconvolgenti.
Il medico sostiene che i dati in certi casi sarebbero volontariamente alterati. Riportiamo fedelmente le sue dichiarazioni: “È frequente che venga scritto sulla cartella che un paziente è morto di Covid, quando in realtà non lo è, in modo che salga il numero di positivi. La stessa cosa accade per i ricoveri. Se un malato oncologico entra in ospedale e poco dopo si rivela positivo, anche se non ha sintomi diventa immediatamente un paziente Covid. È gravissimo che trasferiscano un malato di tumore in una struttura Covid, può essere come mandarlo alla morte, ma accade spesso”.
A quel punto la giornalista chiede: ma a cosa servono tutti questi positivi? La risposta del medico è da brividi: “A fare soldi”.
“Lei capisce che uno che mi entra in ospedale con una gamba rotta e poi risulta positivo non costa quelle cifre se non ha sintomi – aggiunge la fonte anonima – L’ospedale prende dei rimborsi in proporzione al numero dei ricoveri e quindi tecnicamente la legge viene rispettata, ma poi esistono logiche per spartirsi il bottino. Ci sono interessi, soldi, potere, avanzamenti di carriera, li stanno premiando ed hanno già cominciato, rimodulando i contratti, l’hanno chiamata ‘produttività’, ma purtroppo si producono soltanto molte false morti per Covid. In alcune strutture ospedaliere si alterano i dati perché sperano che, dimostrandosi in sofferenza per il Covid, possano mettere le mani più facilmente sui soldi del Pnrr. Si stanno organizzando anche per assumere nuovo personale, nonostante questa cosa non sia prevista. Il pubblico apre le strutture e la gestione del personale viene data ai privati. I positivi servono per alimentare il sistema!”
Sempre nella clip di Restart, un’altra testimonianza rilascia ulteriori inquietanti dichiarazioni: “È un business, il Covid per i privati è un business. Quello che succede nell’ambito privato è qualcosa di molto grave. A noi sono arrivate richieste dall’alto, dai direttori generali, direttori sanitari, di alterare le cartelle cliniche, scrivendo magari che il tampone è positivo o dichiarando come Covid casi sospetti. Per l’ospedale su 10 morti, 7 sono Covid. È già deciso”, i novax non sono il problema ma il capro espiatorio dove giustificare il numero deile terapie intensive e dei decessi.
Ora alla luce di tutto possiamo affermare che la Rai sia una fonte attendibile e quello che ha affermato è addirittura sconcertante, non trovate?
Per ultimo si è espresso pure il sindacato di Polizia Cosap notificando al Governo la cessazione di ogni misura sanitaria in contrasto col le norme europee in vigore dal 31 gennaio 2022, leggiamo il testo :
ROMA – L’Unione Europea dal 31 Gennaio impone l’eliminazione di limitazioni e conseguenze inerenti la vaccinazione Covid.
La domanda è stata posta, per via scritta, dal segretario nazionale del Cosap, il sindacato degli appartenenti alle forze di polizia, Sergio Scalzo, allo stesso Draghi, nonché ai Presidenti delle Camere e al Ministro dell’Interno.
In sostanza l’Unione Europea elimina ogni forma di costrizione e di restrizione per partecipare a quella che l’Ue chiama esplicitamente “Sperimentazione Clinica”.
La lettera di Luigi Scalzo a Draghi e ai Presidenti di Camera e Senato e al Ministro dell’Interno
«Ill.mo Signor Presidente del Consiglio, Ill.mi Signor Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera di Deputati, Ill.mo Signor Ministro e Ill.mo Signor Capo della Polizia, come è noto, dal 31.01.2022, il regolamento di cui all’oggetto, dovrà essere obbligatoriamente applicato anche dal Governo Italiano in quanto, come è noto, le leggi Sovranazionali sono superiori a quelle di ogni singolo Stato membro.
Da approfonditi studi giuridici da parte della Segreteria Nazionale in collaborazione con lo Studio Legale dell’Avv.to Teofilo Migliaccio, sono emerse numerose discrasie in merito all’applicazione del Regolamento.
L’Unione Europea dispone di personalità giuridica e, in quanto tale, del proprio ordinamento giuridico a sé stante, distinto dall’ordinamento internazionale.
Inoltre, il diritto UE ha un effetto diretto o indiretto sulle disposizioni legislative dei suoi Stati membri ed entra a far parte del sistema giuridico di ciascuno stato membro; essa è in sé, fonte di diritto.
L’ordinamento giuridico è normalmente suddiviso in diritto primario (trattati e principi generali del diritto), diritto derivato (sulla base dei trattati) e diritto complementare.
I regolamenti, nel diritto dell’UE, hanno portata generale e quindi sono obbligatori in tutti i loro elementi e direttamente applicabili.
Essi devono essere pienamente rispettati dai destinatari (privati, Stati membri, istituzioni dell’Unione) e pertanto sono direttamente applicabili in tutti gli Stati membri a partire dalla loro entrata in vigore (alla data specificata o, in assenza di indicazione, venti giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea), senza necessità di recepimento nel diritto nazionale, per cui sono volti a garantire l’applicazione uniforme del diritto dell’Unione in tutti gli Stati membri.
Ne consegue quindi che le norme nazionali “incompatibili” con le clausole sostanziali contenute nei regolamenti, sono rese inapplicabili dagli stessi.
Alla data del 31.01.2022 entrerà in vigore in Italia il Regolamento (UE) N.536/2014 del 16 aprile 2014 sulla sperimentazione clinica di medicinali per uso umano e che abroga quindi la direttiva 2001/20/CE.
La Commissione Europea ha inoltre adottato il Regolamento di esecuzione (UE) 2022/20, recante modalità di applicazione del Regolamento (UE) n.536/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la definizione delle norme e delle procedure per la cooperazione degli Stati membri nella valutazione della sicurezza delle sperimentazioni cliniche.
“Nessun cittadino italiano può essere obbligato, con mezzi anche di natura finanziaria,“SOSPENSIONE DAL LAVORO SENZA STIPENDIO ED EMOLUMENTO ALCUNO” a partecipare alla sperimentazione clinica “VACCINI COVID 19””.
Nel caso di specie, il Capo V “Protezione dei Soggetti e Consenso Informato”, art. 28, comma 1, capo h) del Regolamento (UE) N.536/2014 che dispone, quanto segue: “La conduzione di una sperimentazione clinica è consentita esclusivamente se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte”: ……… h) “i soggetti non hanno subito alcun indebito condizionamento, anche di natura finanziaria, per partecipare alla sperimentazione clinica”.
Tale disposizione “immediatamente esecutiva ed obbligatoria per gli Stati membri dell’UE” comporta che, alla data del 31.01.2022 : nessun cittadino italiano può essere obbligato – con mezzi anche di natura finanziaria “SOSPENSIONE DAL LAVORO SENZA STIPENDIO ED EMOLUMENTO ALCUNO” a partecipare alla sperimentazione clinica “VACCINI COVID 19”.
Dal 31.01.2022, il regolamento (UE) n.536/2014 sarà un atto legislativo vincolante e dovrà essere applicato nell’intera Unione Europea in tutti i suoi elementi.
Quindi tutte le leggi in materia sanitaria, relativamente alla sperimentazione dei vaccini covid 19, dovranno di fatto essere abrogate.
Parimenti tutti i provvedimenti di sospensione dal servizio già emessi a danno dei lavoratori, perderanno la loro “efficacia” ed i datori di lavoro, pubblico e privato, saranno obbligati ad adeguarsi immediatamente al regolamento (UE) n.536/2014». Il Segretario Generale Nazionale Cosap, Sergio Scalzo.
Sul quotidiano fondato da Maurizio Belpietro, La Verità, è stata pubblicata ieri una lettera firmata da undici accademici italiani che lanciano un allarme: quelli che ci stanno iniettando contro il Covid non sarebbero vaccini, ma terapie geniche.
Ecco la missiva nella quale si spiegano le ragioni che hanno portato gli undici scienziati di diverse università italiane a lanciare un allarme così forte:
“Un vaccino è un preparato biologico prodotto allo scopo di procurare un’immunità acquisita attiva contro un particolare tipo di infezione. Un farmaco, invece, è un prodotto, realizzato con principi attivi (naturali o sintetici, imprescindibilmente conformi alle norme di buona fabbricazione, definiti da specifiche regole, procedure e linee guida, in grado di indurre modificazioni funzionali in un organismo vivente. I vaccini vengono somministrati a persone sane con l’obbiettivo di conseguire un risultato immediato. Ne consegue che la sicurezza (inclusi gli effetti a lungo termine) dei primi in quanto somministrati a persone sane, è assai più rilevante rispetto ai secondi che vengono utilizzati individui più o meno gravemente malati.
Nel primo caso non si deve comunque compromettere una situazione che – in partenza – si ritiene essere “di buona salute”. Nel secondo ci propone di modificare la condizione attuale di malattia. Mentre nel secondo caso l’eventuale comparsa di eventi avversi potrebbe anche essere ascritta all’evoluzione della malattia e/o alla sua riposta al trattamento, gli effetti secondari dopo somministrazione del vaccino non potrebbero non essere ascritti al vaccino stesso, dato che la condizione di partenza è per definizione di “buona salute”.
“Queste sostanziali differenze fanno sì che l’immissione in commercio di vaccini o farmaci siano soggette a differenti regolamentazione e controlli demandati ad organi diversi. Negli Usa, i farmaci sono supervisionati dal Center for drug evaluation and research (Cder), mentre i vaccini sono supervisionati dal Center for biologics evaluation and research (Cber), entrambi regolati dalla Food and drug administration (Fda). Anche la vigilanza circa gli eventi avversi è demandata a istituti distinti: per il vaccino al Center for disease control di Atlanta; per i farmaci alla stessa Fda. Per un farmaco, come la terapia genica, è obbligatorio valutare la mutagenicità e la canceroginità, due caposaldi della farmacovigilanza. Per i vaccini questo step valutativo non è invece – paradossalmente – richiesto. Di fatto, molte domande pertinenti la sicurezza ed efficacia dei vaccini a mRna restano a tutt’oggi inevase, come denunciato con forza dal British Medical Journal.
I vaccini Pfizer e Moderna (per non parlare di quelli a Dna) non sono in realtà vaccini ma esempi di “terapia genica”, come descritto in numerosi articoli scientifici e sottolineato da recenti dichiarazioni ufficiale del presidente della Bayer. Questi prodotti contengono acidi nucleici (Dna o Rna) che stimolano la produzione della proteina virale e hanno la capacità di interferire significativamente con le funzioni cellulari. L’utilizzo di questo ‘vaccini genetici’, il cui uso è stato finora limitato a campi limitati e in presenza di malattie (immunoterapia del cancro, terapia genica di malattie genetiche), è stato ampliato enormemente a tutta la popolazione sana senza i necessari controlli di sicurezza, soprattutto a lungo termine.
L’approvazione dei “vaccini” a mRna in regime di urgenza ha permesso di ‘risolvere’ i dubbi e la doverosa necessità di studi sulla sicurezza a breve e medio-lungo termine che, nel corso degli ultimi vent’anni, hanno impedito alla terapia genica di imporsi come metodi generalizzato di cura (senza per altro evidenza di efficacia).
’obiettivo è chiaro: soppiantare l’apparato farmacologico tradizionale in cui la cura o la profilassi sono basate sull’evidenza, con una miriade di farmaci/vaccini basati sulla sequenza dell’Rna (o Dna), poco controllati, gestiti da poche multinazionali del farmaco e utilizzate su larga scala.
Questo spiega bene perché i media si industrino a negare il fatto che i due nuovi vaccini siano forme di terapia genica e perché lo stravolgimento delle regole normalmente seguite per l’immissione in commercio dei vaccini sia stato avallato tanto avventatamente.
Queste preoccupazioni meritano di essere affrontate con laica razionalità in ambito scientifico e legislativo, senza nascondersi dietro il paravento di slogan e della propaganda, ma propugnando il ritorno ad una scienza indipendente che non si pieghi ad essere serva di interessi economici o altro”.
Firmatari:
Marco Cosentino – Università dell’Insubria
Stefano Dumontet – Università Parthenope
Davide Conversi – Università La Sapienza
Maria Luisa Chiusano – Università Federico II
Nicola Schiavone – Università di Firenze
Leonardo Vignoli – Università Roma Tre
Salvatore Valiante – Università Federico II
Marco Milanesi – Università del Piemonte Orientale
Carlo Gambacorti-Passerini – Università di Milano Bicocca
Monica Facco – Università di Padova
Daniela Porretta – Università La Sapienza
Fa piacere inoltre leggere i dati sul sito dell AGENAS al 30 gennaio 2022 i quali ci indicano terapie intensive pieno al 18 per cento, anche alla luce di questo che senso hanno restrizioni non commisurata alla reale situazione mi vien da pensare, sarà pur vero che i novax riempiono le terapie intensive dei 2 terzi ma i due terzi del 18 per cento non della totalità, fonte AGENAS.
Confrontiamoci insieme anche sulle dichiarazioni della professoressa Coetzee che fanno rabbrividire
La ricercatrice che scoprì Omicron: “Subite pressioni per dire che era grave”
Angelique Coetzee, la ricercatrice che per prima ha scoperto la variante Omicron del Covid-19, ha dichiarato nel corso di un’intervista al quotidiano australiano Daily Telegraph di aver subito pressioni da parte delle potenze europee e della comunità internazionale di scienziati dopo aver affermato che la nuova variante era di bassa gravità.
“A causa di tutte le mutazioni del Covid, tutti questi scienziati e politici che non provengono dal Sudafrica mi hanno contattata dicendomi che avevo torto riguardo quanto avevo affermato, che si trattava di una malattia seria… Mi hanno detto che non avevo idea di cosa stessi parlando e hanno continuato ad attaccarmi”.
La dottoressa Coetzee è a capo della South Africa Medical Association ed è stata lei, nel novembre 2021, a individuare per la prima volta la variante Omicron, osservando che causava “sintomi estremamente blandi”. La maggior parte dei pazienti da lei osservati in Sudafrica, infatti, manifestava come unici sintomi mal di gola e stanchezza, al pari di una lieve influenza. Dopo aver reso note queste informazioni, tuttavia, la dottoressa è stata oggetto di forti pressioni da parte della comunità scientifica internazionale e dei governi, che l’accusavano di “non avere idea” di ciò di cui stava parlando.
Secondo la dottoressa Coetzee, gli attacchi nei suoi confronti mascheravano una profonda paura per l’arrivo di una nuova variante sconosciuta. Tuttavia, ha dichiarato, le sue dichiarazioni non sarebbero cambiate a meno che non vi fossero state prove cliniche a dimostrazione del suo errore, a tutt’oggi Omicron è blanda come un raffreddore.
La presidente della South African Medical Association, la dottoressa Angelique Coetzee, la prima ad avere scoperto la variante Omicron, ha denunciato pressioni nei suoi confronti per fornire una “narrazione” più allarmante della variante Covid.
La dottoressa sudafricana ha rivelato in due interviste: una al quotidiano tedesco Welt e l’altra al britannico Daily Telegraph, di aver ricevuto pressioni per farla emergere come una variante grave. «Mi è stato detto di dire che si trattava di una variante pericolosa e di non dichiarare pubblicamente che Omicron causava principalmente una malattia lieve». Lei, però, l’ha fatto comunque: «Io ho rifiutato perché non è quello che stavo vivendo, sulla base delle mie esperienze in prima persona».
Secondo la dottoressa Coetzee, in particolare i governi e gli scienziati d’Europa le hanno detto che nessuno voleva sentire tali affermazioni. Più nel dettaglio, nell’intervista con il Welt la donna ha citato scienziati dai Paesi Bassi e dal Regno Unito. L’hanno infatti criticata per aver definito «lieve» la malattia causata da Omicron.
La dottoressa Coetzee: “Ho avuto pressione da parte dei governi europei”
«A causa di tutte le mutazioni presenti, scienziati e politici – al di fuori del Sudafrica – mi hanno contattato dicendomi che avevo torto. Mi hanno detto che in realtà provocava una malattia grave. Mi dicevano che non avevo idea di cosa stavo parlando». «C’è stata molta pressione da parte di scienziati e politici europei», ha spiegato la dottoressa Coetzee al Daily Telegraph. «Erano certi di aver ragione, ma hanno sicuramente esagerato».
“Volevano che dicessi che la Omicron era grave come la Delta”
La numero uno dei medici sudafricani ha dichiarato che non riusciva a capire perché i politici non la volessero ascoltare, nonostante avesse visto gli effetti di Omicron in prima persona. In un’altra intervista alla WeltWoche, la Coetzee ha recentemente detto che i politici non dovrebbero ascoltare solo gli scienziati. Trascurerebbero, infatti, l’opinione dei medici che sono in prima linea e che vedono i pazienti. «E questo è un problema mondiale. Quando i politici definiscono la strategia contro il Covid-19 sono guidati dalla scienza. Tuttavia dimenticano il lato clinico del problema».
La posizione dell’Oms contro il numero uno dei medici sudafricani
L’opinione di Angelique Coetzee non è condivisa dai vertici dell’Oms. Il mese scorso, anche il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha esortato i governi mondiali a non liquidare Omicron definendola semplicemente come «lieve». «Seppur Omicron sembri essere meno grave rispetto a Delta, soprattutto nei vaccinati, non significa che dovrebbe essere classificata come lieve», aveva detto Ghebreyesus in una conferenza stampa. «Proprio come le varianti precedenti, Omicron causa ospedalizzazioni e decessi, e lo tsunami di casi è così forte e rapido che sta travolgendo i sistemi sanitari di tutto il mondo».
Altra brutta notizia sul vaccino arriva da Israele che come sappiamo è un passo avanti a tutti, ecco l’intervista al principale giornale Israeliano;
iCOVID19Il prof. Jerris smonta la narrazione: «In Israele l’80 per cento dei casi gravi Covid sono completamente vaccinati»Israel National news riporta le parole del Prof. Yaakov Jerris, direttore del reparto coronavirus dell’ospedale Ichilov, non mi sembra poca cosa dire…
Sempre nel mio percorso di ricerca mi sono imbattuto in un altro strano dato, anzi stranissimo, il governo in piena emergenza pandemica ha tagliato i fondi alla sanità sulle costruzioni di nuove terapie intensive mentre triplicava le quote per il finanziamento all’editoria, ma sarà anche per questo che tutti i media e le trasmissioni parlano solo della bontà del vaccino? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca diceva un tempo Giulio il Divo…pensavamo fosse una guerra sanitaria invece sembra più editoriale e di propaganda non trovate?
Leggiamo insieme l’articolo
Da quando il covid è diventato la principale notizia, i finanziamenti pubblici a sostegno dei giornali sono raddoppiati. È questa la tendenza che ha accomunato tutta Europa e che emerge dal rapporto del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria 2021. L’Italia non è un’eccezione: i finanziamenti pubblici sono passati da 175,6 milioni a 386,6, con un incremento del 120%. I “sostegni diretti”, sono rimasti su 88 milioni circa. Quelli indiretti 64,5 milioni e tra questi compaiono, ad esempio, i contributi alle scuole per l’acquisto di quotidiani (come per l’Opinione), oppure i contributi speciali per le risoluzioni delle crisi aziendali (come quella de Il Sole 24 ore).
Nel 2021, inoltre, lo Stato ha stanziato 232,9 milioni di euro supplementari (143 milioni nel 2020) sotto forma di crediti d’imposta. Particolarmente favorevole per i grandi editori è la “Forfettizzazione delle rese al 95%” per cui si ha Iva agevolata al 4% e che si applica solo al 5% delle copie. Questo ha significato per Cairo, Gedi e Mondadori (fatturato di 2 miliardi nel 2020), un risparmio di 360 milioni. Di cui 71 diretti a giornali diffusi in Italia e il resto suddiviso tra minoranze linguistiche, periodici diffusi all’estero, contributi a giornali per non vedenti e per varie associazioni.
Nella categoria sopracitata si trovano i finanziamenti a quotidiani come Il Foglio (933 mila euro l’anno, dati del 2020), Libero (2,7 milioni), l’Opinione (481 mila euro) o il Secolo d’Italia (467 mila euro), organi della stampa cattolica come l’Avvenire (2,5 milioni l’anno) o Famiglia Cristiana (3 milioni) fino a vere cooperative come il manifesto (1,5 milioni). Sostegni indiretti questi, che hanno come causale “covid”, anche se non è chiaro se siano sostegni per la crisi covid oppure per la sua campagna d’informazione.
In ogni caso, lo Stato spende molto più di quanto dichiara. Lo si evince da una nota molto vaga del rapporto, in cui si dichiara che tra il 2014 e il 2027 le varie misure di rifinanziamento del “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” hanno comportato uno stanziamento pubblico complessivo di 1 miliardo e 813 milioni: spalmandoli sui 14 anni presi in considerazione, si tratta di 130 milioni all’anno. Molto di più di quanto dichiarato.
Così, mentre il popolo arranca e la crisi energetica imperversa, la sanità gli va dietro lo Stato italiano continua a donare soldi ai giornali e nel frattempo, la qualità d’informazione appare tutt’altro che migliorata.
Mi sono in battuto nella dichiarazione di uno dei più prestigiosi scienziati europei, leggendo queste 3 righe mi sono venuti i brividi, e voi?
CLARE CRAIG: «MINORI MORTI DOPO L’INIEZIONE. BISOGNA APRIRE UN’INDAGINE» L’esperta britannica: «Più decessi tra i maschi che negli anni passati. E molti potrebbero non essere stati ancora registrati. Da verificare se il fenomeno riguardi anche gli adulti».
Sta nascendo un ulteriore, a mio avviso grosso problema l’assicurazione sulla vita stanno negando in tutto il mondo I risarcimenti “da vaccino”, prendiamo per esempio quanto accaduto a Bolzano relativo alle dichiarazioni contrattuali dell assicurazione sulla vita di Intesa San Paolo che al punto Vaccinazione recita testualmente ” Vaccinazione: stimolazione del sistema immunitario a reagire agli antigeni specifici per indurre una immunizzazione acquisita alla malattia. La Vaccinazione deve essere effettuata in Italia con un vaccino regolarmente approvato dall’autorità italiana competente mentre l’Assicurazione è operativa, ora sappiamo che il vaccino anticoronavirus non è un vaccino regolarmente approvato, anzi lo stesso è in autorizzazione condizionata quindi non in linea con quanto asserito da Intesa San Paolo iin tema di risarcimenti, leggiamo insieme:
“Morte post vaccinazione paragonabile al suicidio, l’assicurazione non paga”, l’imbarazzante intervento in Aula del consigliere Unterholzner
Ieri in Consiglio provinciale a Bolzano, riguardo agli sviluppi della pandemia da Covid 19, è intervenuto fra i diversi consiglieri anche Josef Unterholzner, con delle dichiarazioni che hanno fatto discutere. La replica di Kompatscher: “Preferisco non prendere posizione”
BOLZANO. Ha fatto discutere l’intervento del consigliere altoatesino Josef Unterholzner del gruppo Enzian, che ieri (18 gennaio) si è rivolto in particolare all’assessore della Südtiroler Volkspartei (Svp) Thomas Widmann in Consiglio provinciale a Bolzano, quando è stato fatto nuovamente il punto della situazione sugli sviluppi della pandemia da Covid 19.
Secondo Unterholzner, “in caso di morte post vaccinazione – ha dichiarato – l’assicurazione non paga”, ritenendo che il vaccino sia volontario e che venga paragonato quindi al suicidio. Il consigliere ha proseguito rivolgendosi all’assessore: “Ma cosa è volontario – ha chiesto – e cosa è un obbligo indiretto? Nel foglietto illustrativo c’è scritto che il vaccino va prescritto come un antibiotico, ma i medici sono contrari alla prescrizione.
Ne vogliamo parlare? Non vorrei che dopo il danno la beffa…
Altro aspetto non poco divertente è il fatto che il Green Pass è gestito all indirizzo dcg.gov.it indirizzo della pagina scorrendola fino in fondo Sogei del Ministero delle Finanze e non della Salute, alquanto strano vero?
Lo stesso Matteo Bassetti profondo sostenitore di questo protocollo ormai non ne può più, sentiamolo in un intervista di qualche giorno fa;
“Se il Green pass” covid in Italia “è stato messo per far vaccinare la gente, e io l’ho sempre sostenuto per questo, allora dovrebbe esaurire il suo compito, se invece il Green pass è stato messo per altro allora devono spiegare ai cittadini la ragione per cui l’hanno messo. Io da medico, oltre il 31 marzo non lo sostengo. Quindi sarà una decisione politica, non sanitaria e dovranno spiegarlo agli italiani. Però a quel punto non ci sarà soltanto chi c’è stato fino ad oggi in piazza, ma ci saranno tutti perché non avranno più nessuno che li difende”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, sull’ipotesi di mantenere l’obbligo di Green Pass per tutta l’estate.
Esaustivo non trovate?
Poi San Remo, dove i cantanti non devono essere obbligatoriamente col Suoer Green pass, a vabbe loro sono vip avete ragione, Leggiamo insieme:
Anche la 72^ edizione del Festival di Sanremo porta già in dote una doppia polemica, suggerita dalla situazione pandemia. In primis la scelta di aprire il Teatro Ariston nella sua interezza, concedendo il 100% della capienza. In secondo luogo, la concessione ai cantanti in gara di salire sul palco più importante d’Italia senza per forza dover essere vaccinati. Un obbligo che però non tutti possono evitare: ecco cosa succede.
Scoppia il caso vaccino per i cantanti in gara: cosa succede
Il direttore di Rai 1, Stefano Coletta, nella conferenza stampa alla vigilia della prima serata del Festival di Sanremo 2022 ha spiegato che non è possibile tenere fuori i non vaccinati dall’Ariston per ciò che riguarda i cantanti. Questo perché, come sottolineato dal direttore, in Italia non c’è obbligo vaccinale per chi non è over 50. In sostanza, l’essere non vaccinati non può essere motivo di esclusione dalla gara. Parole che hanno acceso la polemica a poche ore dall’inizio del Festival. Ne appare che un Vip può non essere vaccinato…w le discriminazioni sulla base del rango sociale.
Col vostro permesso focalizzerei anche l’ argomento sull’indice H-Index dei medici che si sono avvicendati in questa pandemia, cos’ è l’ indice in esame? E lo strumento con cui si calcola l’attendibilità medica del professionista, in poche parole la sua credibilità scientifica, fa sorridere che il professor Pregliasco con un indice pari a 20 sia considerato dai nostri media più attendibile del Professor Montagnier il quale ha un indice oggi ancora pari a 180, e di questi potrei fare esempi molteplici, anche questa è una anomalia tutta italiana direi con tutti danni che ne derivano.
Mi permetto di fare con voi un piccolo ragionamento filosofico:
Quando la verità viene imposta per legge, bisogna essere certi che non sia verità. La verità se realmente è tale non necessita della forza, della legge e di metodi autoritari per imporsi.
Al contrario il falso che quando si pretende vero e va al potere, deve, per imporre se stesso, delegittimare ogni altra visione delle cose in modo da impedire che la verità possa riaffermarsi. Potremmo altresì si asserire che la verità se è tale, esibendo se stessa, mostra anche il falso.
Abbiamo una serie di esempi grandiosi, di spiriti magni che hanno attraversato la nostra storia. Non è forse vero che Socrate utilizzava il dialogo? Non è forse vero che Cristo utilizzava la forza della ragione e della fede senza imporre dogmaticamente? Non è forse vero che Giordano Bruno utilizzava il logos e non forme di violenza?
“Non è forse vero che tutti questi esempi hanno subito loro stessi forme di repressione in nome di verità che in realtà erano falsità che si pretendevano vere e tali da imporsi in maniera autoritaria. Le visioni plurali sono delegittimate con categoria della neo-lingua orweliiano come complottismo, come irrazionalismo, come visioni inaccettabili. Dobbiamo davvero essere preoccupati allorché si cerca di imporre la verità in maniera autoritaria e con la violenza repressiva.”
meditiamoci su
Il prof Broccolo e l’enigma della terza dose: “Nessun beneficio, i dati non tornano”
I dubbi del virologo della Bicocca dopo aver letto i numeri dell’Iss per la fascia 12-39 anni
A osservare i dati dell’Iss, il virologo Francesco Broccolo ha scovato dei risultati incredibili: “Nella fascia 12-39 anni si osserva che i boosterizzati negli ultimi tre report dell’Istituto Superiore di Sanità si ospedalizzano di più rispetto alle persone vaccinate con solo due dosi”. I numeri portati a Quarta Repubblica dal professore dell’Università Bicocca sono i seguenti: tra dicembre e gennaio, se ogni 100mila individui con terza dose finivano in ospedale in 27-28, per quelli con due dosi da oltre 4 mesi il dato si fermava a 24-26 ogni 100mila persone. Questo cosa significa?
“La prima domanda che mi sono posto è come mai questa osservazione la si vede in questo particolare sottogruppo e non negli anziani?”, dice Broccolo. Quello che al virologo appare acclarato è che “il boosterizzato non ha un beneficio“, almeno tra i giovani. Come mai? Una ipotesi è che “i ragazzi sono quelli che hanno fatto delle vaccinazioni più ravvicinate rispetto ai 60-70enni e la letteratura di quest’ultima settimana ci dice che il booster non ha un’efficacia nella protezione dall’infezione, ma anche dalla malattia, nel paziente naive, che cioè non è stato infettato”.
“Il Green Pass è uno strumento politico, non uno strumento di sanità pubblica”. A pronunciare queste parole nel corso dell’ultima puntata di “Di Martedì” è stato Francesco Broccolo, professore associato in Microbiologia e Microbiologia clinica dell’Università Bicocca di Milano. L’input per tale dichiarazione deriva dalla confusione delle norme sul Green Pass che conferisce durata indefinita al documento a chi ha fatto due dosi di vaccino e poi è guarito dall’infezione e solo 6 mesi a chi prima ha contratto l’infezione e poi si è vaccinato con due dosi.
Green Pass strumento politico?
“È indubbio che il decreto su questo punto abbia una falla – sottolinea il prof. Broccolo -. Il decreto ministeriale dell’anno scorso diceva che chi era guarito doveva fare una sola dose di vaccino entro 12 mesi. Poi si è introdotto il Super Green Pass la cui durata è passata da 12 a 9 mesi e poi da 9 a 6 mesi, quindi è iniziata la confusione”. Una confusione che ha portato anche persone con titoli anticorpali alti a fare la dose di richiamo per mantenere il Green Pass. “Quello che voglio dire è che il Green Pass è uno strumento politico, non è uno strumento di sanità pubblica
Guarigione più potente del vaccino
“La guarigione è molto più potente di un vaccino”, ha aggiunto il prof. Broccolo. “Perché l’infezione naturale dà una protezione più potente perché espone più proteine e ci sono più anticorpi protettivi non solo contro la Spike ma anche contro il nucleo capside – dice il docente -. E poi c’è un altro motivo, l’immunità è plastica. Con un’infezione naturale si creano anticorpi che poi maturano e si modellano continuamente anche verso le nuove varianti. L’immunità plastica il vaccino non la dà”.
Prudenza sui vaccini ai bambini
“Io sarei molto prudente con i bambini”. Il professor Broccolo afferma di avere qualche dubbio sulla somministrazione dei vaccini ai bambini. “Per il semplice fatto che la variante Omicron sembra dare ancor meno questa famosa MIS-C, che è la malattia multi sistemica che abbiamo visto associata alla variante Delta e alle precedenti varianti, e anche in quei casi era già molto rara, ed è ancor più rara adesso, addirittura il 50% meno ed è curabile con un farmaco immunomodulante”.
Il docente della Bicocca esprime i suoi dubbi nel corso della trasmissione “Quarta Repubblica” in onda su Rete Quattro. “Quindi basare tutta la vaccinazione sul pericolo di sviluppare la MIS-C o per il probabile long Covid che ad oggi, nei bambini, secondo quanto pubblicato su Nature, non sembra essere un’evidenza ancora chiara – dice il professore nel corso del programma tv condotto da Nicola Porro -. Magari tra un anno mi rimangerò le mie parole. Ad oggi non stiamo vedendo il. long Covid nei bambini soprattutto con la variante Omicron. Ecco io sarei prudente con la vaccinazione nei bambini”. I numeri che il prof. Broccolo riporta sembrano supportare la sua tesi. “Tanto per dare un dato ad oggi dall’inizio della pandemia nella fascia 5-11 anni ci sono stati 11 decessi e 51 casi di terapia intensiva. Su questi dati dobbiamo ragionare”.
Il prof. Broccolo, nel corso della sua intervista a “Di Martedì”, ha parlato dell’effetto ADE che potrebbe essere scatenato dai vaccini. Tale effetto è una reazione per cui alcuni anticorpi anziché bloccare un virus ne facilitano il suo ingresso nelle cellule. “Negli ultimi tre report dell’ISS emerge che nella fascia 12-39 anni chi ha tre dosi ha un rischio maggiore di essere ospedalizzato rispetto a chi ne ha due ed ha contratto la malattia entro entro i 120 giorni dall’ultima somministrazione – dice il prof. Broccolo -. La spiegazione potrebbe essere che chi è boosterizzato si sente più sicuro. Poi c’è anche una spiegazione biologica, il fenomeno ADE, che è un’ipotesi. Quando il titolo anticorpale è molto alto può esserci una quota non neutralizzante, e questo potrebbe essere il caso perché il vaccino evoca degli anticorpi che non neutralizzano completamente il virus. Anziché bloccare il virus lo traghettano all’interno della cellula”.
Il punto, sostiene, è ragionare sul fatto che il green pass rischia di portarci a fare molti booster. E bisogna dunque valutarne bene l’utilità. “Perché nella fascia 12-39 anni non c’è un beneficio? La letteratura ci dice che dosi ravvicinate portano a un fenomeno di anergia. In sostanza il sistema immunitario entra in un meccanismo di tolleranza e continuando ad essere stimolato inizia a non rispondere a quell’antigene: tre dosi ravvicinate non si erano mai fatte nella storia della vaccinazione”.
Per questo, sostiene Broccolo, se lui fosse stato il decisore politico prima di sottoporre al booster i ragazzi avrebbe aspettato. “Nella fascia 12-39 l’avrei fatta solo ai pazienti fragili – spiega – Francamente, vi sto dando una risposta molto sincera. È uscita una ricerca che dimostra proprio questo: il booster non ha senso fatto nei guariti. Un’altra popolazione che non prendiamo mai in considerazione: il guarito deve essere selezionato per un booster, dobbiamo valutare chi vaccinare e non boosterizzare ad occhi chiusi. Che è quello che stiamo facendo in questo momento”.
Sappiate aggiungo io che il professor Broccolo, uno dei massimi esponenti della scienza medica in Italia ed in Europa sta ricevendo continui ammonimento da parte della politica perché queste sue affermazioni, (che ricordo basate su evidenze cliniche ) sembrano smentire le volontà del governo, ( al governo mica sono ricercatori verrebbe da dire, mi vien da piangere).
Mi va di sottolineare anche la puntata “fuori dal coro” del 15 febbraio 2022 dove un come al solito strepitoso Mario Giordano fa il Focus sul milione di lavoratori over 50 che vengono espropriati del loro stipendio spesso unico reddito vista la necessità del Green pass rafforzato per recarsi sul posto di lavoro, questo oltre ad essere discriminante per gli operi, gli impiegati, ecc si trasforma in un ulteriore problema per l’imprenditore che magari ha un operaio eccellente e deve sostituirlo con un interinale che non sa nulla del proprio lavoro.
In più ciò che non torna è che ormai lo dice anche il CTS il green pass non è uno strumento sanitario ma politico, uno strumento con qui si vuole dividere la popolazione, a dirlo oltre al CTS è la dottoressa Gismondo ospite della trasmissione, ascoltiamola:
Nuovo appuntamento con il programma Fuori dal Coro, stavolta la Gismondo attacca Ricciardi e il tema è ancora una volta il Green Pass. Quanta sicurezza abbiamo con questa certificazione verde? In realtà nessuna.
Green Pass, nessuna sicurezza
Vaccinati e non vaccinati possono contagiare e contagiarsi, questo il verdetto della virologa Gismondo. La virologa si riferisce alle parole di Ricciardi il quale aveva invece detto che con il Green Pass siamo tutti più al sicuro. La Gismondo smentisce quindi questa tesi e ribadisce che la certificazione verde non ci dà questa sicurezza in quanto anche i vaccinati possono contagiare gli altri se infetti e naturalmente a loro volta possono contagiarsi.
La situazione si fa ancora più delicata se si parla però di restrizioni e qui probabilmente c’è il bandolo della matassa. Sono ormai 82,35% le persone vaccinate in Italia, eppure nonostante la percentuale alta di vaccinati le restrizioni persistono, anzi aumentano. A fuori dal coro si è infatti parlato anche del problema lavoro, con restrizioni per raggiungere il posto di lavoro. La Gismondo precisa che è un caso senza precedenti nel resto del mondo.
Green Pass, il problema del lavoro
Mentre i vaccinati aumentano, le restrizioni dovrebbe diminuire, e invece non è così. Da Giordano la Gismondo parla di giornata tristissima e precisa che ci sono molte persone non vaccinate che in realtà non sono no vax, ma semplicemente aspettano un altro tipo di vaccino per motivi di salute. Insomma, il caso è ancora molto delicato e complesso, e bisognerebbe riuscire a conciliare l’aspetto sanitario, che ora è fuori pericolo, con quello lavorativo ed economico, che invece adesso rischia una nuova crisi.
Con assoluto disgusto la trasmissione fa vedere che anche la mensa dei poveri non permette agli ultimi di recarsi a mangiare e a dormire, quindi aldilà delle belle parole “fuori dal coro” dimostra pacificamente che senza green pass non si hanno nemmeno i diritti alla sopravvivenza visto che sono tutti sprovvisti ed in queste notti fredde vivono all aperto rifiutati da Comunità di Sant Egidio e dalla Caritas, solo questa notte (tra il 14 ed il 15 febbraio 2022) ne sono morti due, esatto altri due morti da green pass, e ripeto di un green pass privo di ogni valenza medica, nonostante Ricciardi continui a dire che col Green Pass non si è contagiosi e non ci si ammala in barba alle evidenze scientifiche ripete la dottoressa Gismondo in Trasmissione focalizzando ancora il fatto che il green pass è uno strumento politico e non sanitario.
E poi guardiamo cosa esce fuori sulla padrona d’ Europa la. Nostra von der Leyen :
Fuori dal Coro, Ursula von der Leyen travolta dallo scandalo vaccini: “Trattativa con Pfizer via sms”
Dietro al vaccino c’è uno scandalo. Lo rivela Fuori dal Coro, che nella puntata di martedì 15 febbraio, manda in onda alcune dichiarazioni che rischiano di minare la credibilità di Ursula von der Leyen. In collegamento con Mario Giordano, l’europarlamentare Sophie In’t Veld che critica l’Europa “convinta di potersi ergere al di sopra della legge”. A scatenare il polverone sulla presidente della Commissione europea, un articolo del New York Times che svela come la von der Leyen abbia condotto le trattative sui vaccini Pfizer con messaggi e telefonate.
E pensare che la questione vaccini non è affatto da poco conto, visto che – come spiegato dal programma di Rete 4 – la presidente della Commissione ha trattato ben 1,9 miliardi di dosi. “Io credo – tuona Vittorio Agnolotto, della campagna No-profit pandemic – che ce ne sarebbe abbastanza per mandare a casa la presidente e tutta la commissione”. Dello stesso parere l’europarlamentare Mark Botenga, che commenta: “La spiegazione della commissione europea è chiaramente in malafede”.
A puntare per prima il dito contro la von der Leyen, la mediatrice europea Emily ÒReilly. Quest’ultima ha etichettato quanto accaduto come “un caso di cattiva amministrazione”. E ancora: “Il modo ristretto in cui è stata trattata questa richiesta di accesso pubblico – ha spiegato – significa che non è stato fatto alcun tentativo di identificare se esistessero messaggi di testo. Ciò non soddisfa le ragionevoli aspettative di trasparenza e standard amministrativi nella Commissione”. Come da lei precisato, non tutti i messaggi di testo devono essere registrati, “ma rientrano comunque nella legge sulla trasparenza della Ue e quindi quelli pertinenti dovrebbero essere registrati”.
Video choc a Fuori dal Coro: in ospedale si intuba quasi “a forza”. Ancora questione di soldi?
Ci chiamavano complottisti” potrebbe essere il titolo di un best seller in libreria in questo momento. Ma se fare domande equivale a chiamarsi complottista, beh, non siamo più soli: questa volta è proprio il mainstream a venirci dietro ed a porsi le stesse domande che facevamo e ci facevamo già molto tempo addietro.
A questo giro tocca a Mario Giordano nella sua ultima puntata di “Fuori dal Coro” con un video choc trasmesso in prima serata, rimosso in seguito dalla piattaforma Mediaset e poi ricaricato, che offre uno eloquente spaccato ospedaliero sulle intubazioni ad oggi 17 febbraio.
Fin dagli esordi della pandemia COVID nel marzo 2020, la questione dell’intubazione è rimasta al centro di animate polemiche specialmente per quei pazienti sottoposti ad una pratica che poi si è scoperta essere non solo inutile ma dannosa in caso di polmoniti atipiche.
A distanza di ben due anni, come se nulla fosse cambiato, nel servizio TV si vede come molti medici seguano ancora protocolli completamente fuori da quella che è l’esperienza derivante dalla pratica clinica.
A rimarcarlo con grande forza è Luciano Gattinoni che racconta di come la polmonite da COVID, quindi il trattamento di pazienti avanzati nell’infrazione, sia ancora categorizzata come polmonite tipica con trattamento routinario, quale la ventilazione assistita o forzata. “Non è possibile che dopo due anni la gente venga ancora precocemente e inutilmente intubata, come se tutti questi mesi non ci avessero insegnato niente”, continua Gattinoni.
E la cosa più grave, non è solo la pratica di per sè, che nelle polmoniti semplici risulta spesso di supporto, ma l’esito cui spesso la pratica porta nel caso del paziente COVID.
“Si osserva chiaramente che nel problema vascolare del polmone la pressione sulla parete già rovinata da una circolazione sanguigna non ottimale provoca il danno irreversibile del tessuto”, continua Gattinoni.
Questo si ascolta anche in diverse testimonianze dirette o indirette di persone che hanno “percepito una certa insistenza nel voler intubare i propri cari” quando si trovavano in ospedale. Non è ormai raro sentire di a pazienti che hanno addirittura richiesto di farsi portare a casa e di non continuare la degenza che stavano percependo “inadatta”.
Ma se lecitamente possiamo pensare che la morti della prima ondata COVID siano in gran parte state proprio provocate dalle intubazioni precoci sui pazienti, quindi da un approccio inconsapevolmente errato, perché dopo due anni, quando tutto questo è ormai chiaro e clinicamente evidente, si continua a perpetrare l’errore? E ancora prima perché continuiamo a far arrivare il paziente COVID in ospedale?
“Ci chiamavano complottisti”, si sa, ma viene inevitabilmente in mente un passaggio della Gazzetta Ufficiale di non molto tempo fa in cui si presentava un vero e proprio listino prezzi: 3mila euro di rimborso per un ricovero, che diventano addirittura 9mila in caso di terapia intensiva o subintensiva. E a ben ricordare le intubazioni sono ancora ai primi posti per rimborsi dello Stato. Sarà forse questo ciò che si nasconde dietro a tanta insistenza?
Ogni paziente ha un costo. Ormai lo abbiamo imparato sulla nostra pelle. Ma anche la verità lo ha. Qual è il suo posto nel listino prezzi?
Sempre a Fuori dal coro ma nella puntata del 9 febbraio emerge un dato spaventoso eccolo a voi :
FUORI DAL CORO, SVELATA MAIL DI UN MEMBRO CTS : “SCONCERTATO SU CERTE DECISIONI. GREEN PASS È POLITICA”
“Mancato coinvolgimento nel processo decisionale, mi lascia al quanto perplesso”.
Rivelazioni shock a Fuori dal coro, su Rete 4, quando si mostra la mail del 5 gennaio di un importante membro del Cts in cui lo stesso si dichiara sconcertato di come vengono prese certe decisioni e sulle modalità con cui vengono prese. Il riferimento è all’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 appena introdotto dal governo Draghi.
L’esperto del Cts, nello scritto mostrato in diretta, si dice sorpreso nell’apprendere di tale provvedimento, visto il mancato coinvolgimento dello stesso comitato nel processo decisionale. Proprio lo scienziato si definisce al quanto perplesso. Del resto potrebbe sentirsi un po’ strumentalizzato, se un Comitato Tecnico scientifico viene costituito per aiutare il Governo a gestire la pandemia e poi non verrebbe nemmeno preso in considerazioni in decisioni così importanti.
Anche sul green pass, problema analogo. Il membro del Cts, nella suddetta mail mostrata su Rete4, smentisce la natura sanitaria del documento. Come notato anche da Crisanti, “è un provvedimento di natura amministrativa”, una “decisione politica”.
Si è per il nostro bene potrebbe dire il pirla di turno…
Tra gli argomenti anche le minacce fatte al medico che ha scoperto Omicron (ne ho parlato prima )
Ora aggiungo io una cosa molto sciocca, mi è capitato di essere ad una cena ed ascoltare alcuni medici che parlottavano tra di loro, medici chiamati da noi per avere ovviamente delle indicazioni su alcune circostanze sempre per la scrittura del libro, non farò il nome, sono esponenti di primissimo livello che si dicevano preoccupati perché il vaccino mrna di fatto andava ad innescare un cambiamento di un piccolo filamento nel nostro genoma, quello relativo ad una cellula che hanno chiamato Spike, di fatto, quindi tutti i vaccinati hanno quel tratto del genoma ormai identico, erano preoccupati, perché ovviamente non è che la sanità mondiale lo stava facendo per quello ma è anche innegabile che siano esistiti i terroristi, le Torri Gemelle, Al Qaeda, una serie di circostanze per cui si combatte con l’occidente E basterebbe essere a conoscenza di quel tratto di genoma per poter creare un arma biologica che potrebbe sterminare tutta la popolazione occidentale curata con quel vaccino.
Ovviamente nessuno crede che lo facciano per questo, ma si dicevano terrorizzati perché basta che qualcuno vende quel tratto genico a un qualunque terrorista o aspirante tale, cosa che succede spesso perché li vendiamo anche le armi… e potrebbe avere un’arma prodigiosa per chi ha maturato quel tratto, quel passaggio genetico, è un po come nascondere il pin del bancomat, siamo tutti onesti ma nel dubbio non lascerei il pin del mio bancomat incustodito, meditate…
Vorrei leggere con voi le parole della massima esperta in Italia ed in Europa di psicologia.
La professoressa Lucia Giovannini esperta di ipnosi: come sono riusciti ad ipnotizzarci tutti
La professoressa Lucia Giovannini è fondatrice del metodo Tutta un’altra vita, co-fondatrice di BlessYou International, co-direttrice della scuola di PNL e Coaching LUCE, Libera Università di Crescita Evolutiva, e dell’Istituto Italiano di Neuro-Semantica. È autrice di oltre 14 libri tra cui i best seller: “Tutta un’altra vita”, “Mi merito il meglio”, “Libera la tua vita”, “Il Crudo è servito”, “Il Permesso di essere felice”.
Nel suo lavoro si innesca una particolare sinergia tra tecniche di psicologia tradizionale, pratiche motivazionali e antichi rituali, rendendo i suoi seminari qualcosa di unico ed originale.
È costantemente ricercata da gruppi e aziende per via dei suoi potenti seminari e conosciuta per la chiarezza, la sincerità e l’ispirazione del suo formidabile lavoro.
Recentemente ha pubblicato un video sui social “l’ipnosi di massa” diventato virale sul web.
Essendo esperta di ipnosi, ha deciso di far comprendere alla maggior parte delle persone cosa sta accadendo in questo periodo:
Visto che nella nostra scuola di coaching neurosemantico Luce da oltre 20 anni insegniamo anche la materia dell’ipnosi, quella ericksoniana, quella per il bene delle persone , non posso fare a meno di condividere come comprendere meglio quello che sta succedendo proprio davanti ai nostri occhi”.
La professoressa spiega il metodo più comune per ipnotizzare le persone portandole al totalitarismo:
“In una dittatura la gente obbedisce per paura del dittatore al vertice, ma una azione così evidente e diretta non avrebbe mai avuto successo (visti anche i risvolti del passato). Il totalitarismo invece si crea facilmente grazie all’ipnosi di massa. Basta ipnotizzare le persone e farle obbedire a quello che viene definito il bene della collettività“.
Poi rivela il metodo più comune che i poteri forti utilizzano per ipnotizzare le masse:
“Creare ipnosi di massa è semplice, bastano 3 elementi. Il primo elemento è uno stato di paura intensa e prolungata abbinata ad una condizione di isolamento. Questo virus è stato perfetto per raggiungere questo scopo!
Il secondo punto è il non essere più in controllo totale della propria vita, senza poter pianificare il proprio futuro. Questo crea uno stato di disorientamento, di incertezza, porta a sentirsi come un animale in gabbia. Arrivati a quel punto l’unica salvezza è cedere ai carcerieri e metterli sul piedistallo in quanto diventano i nostri salvatori, gli unici che hanno il potere di risolvere la situazione.
Infine l’ultimo punto è una narrazione, decisa sapientemente a tavolino, ripetuta ogni giorno, mattina e sera fino allo sfinimento. Grazie a questa insistenza questa narrazione diventa plausibile, vera“.
Ma ne possiamo uscire ci dice sempre la dottoressa :
Dopo il suo recente video sull ipnosi di massa ci dice, molti mi hanno chiesto come uscirne, la risposta è semplice e complessa allo stesso tempo, semplice perché è riassunta in una sola parola consapevolezza.
Infatti noi abbiamo il potere di abbattere le mura della prigione che stanno cercando di costruirci intorno se soltanto ne comprendiamo i meccanismi, e complessa , perché di fatto coinvolge più livelli, vediamo quindi più nel dettaglio i tre modi principali in cui le persone vengono tenute oppresse e come uscirne.
L’ ipnosi di massa provoca tre tipi di Lock down, il primo lock down è quello mentale a a che fare col vedere e portano una visione a tunnel, ogni giorno siamo sottoposti a migliaia di stimoli, mail, messaggi, informazioni, la neurologia ci insegna che il cervello umano trova continuamente modi per diminuire il proprio carico di lavoro e uno di questi è proprio accettare ciò che succede intorno a noi senza farsi troppe domande, questo ci permette di inserire il pilota automatico, risparmiare energia mentale ed è proprio su questo che fa leva la manipolazione, chi è sotto ipnosi è come se stesse dormendo Quella che vede è solo la realtà narrata dal regime fino allo sfinimentomento, quindi è normale che faccia fatica a riconoscere la discriminazione, Il dolore e il disagio della minoranza dissidente, chi è sotto ipnosi non vede nemmeno la perdita della Libertà perché ha accettato la narrazione che il lascia passare lo salverà, e gli permetterà di tornare a vivere e non è colpa sua è semplicemente questo il pezzo di realtà che vede.
Risvegliarsi dall’ipnosi non ha necessariamente a che fare con lo scegliere o meno di iniettarsi il siero, perché e lo voglio ripetere ancora quella deve essere una scelta libera e personale ma a che fare con l’ aprire gli occhi, perché solo così le altre parti della realtà possono finalmente diventare evidenti, come, attivando il pensiero critico ovvero iniziando a fare e a farsi delle domande capacità basilare per pensare in autonomia e difendere i propri diritti che sono alla base di una vera democrazia, e guarda caso il lock down mentale mina proprio questa capacità.
Ora che stanno uscendo tante incongruenze dovrebbe essere più facile risvegliarsi dall ipnosi potresti pensare, perché non è così, il fatto che dopo aver imbrogliato la mente manipolando fatti e numeri chiudendo il vedere, hanno dovuto spegnere il sentire, ovvero interrompere la connessione con la verità emozionale, Infatti il secondo Lock dowm è quello del cuore e consiste nella chiusura verso il prossimo questa chiusura è stata indotta attraverso la paura non solo del virus, ma dell’altro possibile fonte di contagio e questo ha giustificato il distanziamento, l’isolamento e la mancanza di contatto fisico.
Nel suo libro “il permesso di essere felice” spiega I 4 neurotrasmettitori alla base della felicità, ed uno di questi è l’ossitocina, ormone che stimola la fiducia, l’ altruismo, la connessione e smorza l’attività della amigdala che è il sistema di allarme del cervello, il che significa che quando l’ossitocina diminuisce aumenta la tensione, la paura, l’ansia e il senso di solitudine, e come si produce questa sostanza basilare per il nostro equilibrio e il nostro benessere? attraverso il contatto con gli altri gli, abbracci, la vicinanza fisica, tutte cose che guarda caso sono state vietate.
Quella del cuore è una chiusura che va contro la naturale tendenza dell’essere umano perché siamo esseri sociali, e quindi ha prodotto odio e rabbia tutte emozioni che rischiavano di essere un boomerang per il regime, e che invece sono state sapientemente incanalate verso chi, ho meglio contro chi ha un pensiero divergente, ogni lockdown ha bisogno di un nemico è così I ribelli sono diventati il nemico da combattere. Come uscire dal Lock down del cuore? ritrovando l’alleanza, l’ empatia, la compassione, mettendoci nei panni degli altri anche e soprattutto se la pensano in modo diverso da noi e non è facile, dopo avere subito discriminazioni e vessazioni e’ normale essere arrabbiati, è umano ma il rischio è di buttare quella rabbia su chi ha fatto una scelta diversa da noi e così finiamo per fare il gioco del regime che ci vuole divisi, se c’è un modo per aiutare le persone a uscire dall’ipnosi non è quello di andare contro di loro ma piuttosto di tendere loro la mano ed essere uniti contro la manipolazione e verso la giustizia e la libertà, e questo ci porta al terzo lockdown quello della volontà.
Il non vedere e il non sentire porta a rinchiudersi dentro le mura dell’ indifferenza, uno stato di inerzia che induce a seguire la massa e le regole imposte, ma storicamente tutte le cose più terribili, guerre, schiavitù, genocidi sono proprio scaturite dall’ inerzia, dall obbedienza cieca, dall accettare la narrazione ufficiale, dalla mancanza di volontà di fare qualcosa, e sempre nel suo libro, “il permesso di essere felice” racconta di quando uno studente chiede alla famosa antropologa Margaret Mead quale riteneva fosse il primo segno di civiltà in una cultura, lo studente si aspettava che la Mead parlasse di armi o pentole di terracotta, macine di pietra, ma non fu così, l’antropologa spiegò che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito, spiegò che nel regno animale se ti rompi una zampa muori non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere, a cercare cibo, diventi cibo per i predatori, nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca, un femore rotto che è guarito invece è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato le ferite, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi, la Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia, allo stesso modo permettere che il collega l’amico la sorella venga discriminata, messa in difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà finisce ed è il momento in cui invece inizia l’era degli automi. Ma è davvero questo il futuro che vogliamo per i nostri figli, per l’umanità, uscire dal Lock down della volontà significa farsi avanti, non è il momento di restare in silenzio, di stare a guardare, siamo tutti chiamati a farci avanti, come ? chi sono io per fare la differenza potresti chiederti nonostante quello che il regime vuole farci credere, attraverso i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre parole, le nostre piccole azioni quotidiane possiamo fare tanto.
Ogni giorno davanti alle varie situazioni della vita chiediamoci come posso fare la differenza, come posso contribuire a fermare la discriminazione, come posso creare più unione, come i bambini crescono attraverso i giochi in cui fantasticano di essere grandi, così anche noi adulti cresciamo se immaginiamo di essere più grandi di quanto siamo ora, perché è la verità, lo siamo, insieme abbiamo molto più potere di quanto crediamo. Un abbraccio di cuore.
Vi lascio con queste parole di riflessione.
Claudio Lozzi
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