Draghi si Draghi no, i dubbi che deve avere chi sostiene gli ultimi e i lavoratori

DRAGHI SI DRAGHI NON, I DUBBI DI CHI DEVE GARANTIRE GLI ULTIMI.
Mario Draghi è forse l’esponente di una politica italiana di spessore, possiede una forte personalità, una statura politica che gli viene riconosciuta anche al di fuori dei confini della nostra penisola, questo fa di lui il Presidente del Consiglio che dovevamo auspicarci sopratutto in un momento in cui necessariamente andremo a fare i conti anche con l’Europa.
Tutto bene allora…, ma anche no… Queste sono solo condizioni sine qua non affinché un Presidente del Consiglio venga considerato all altezza del proprio mandato, quello che poi completa il quadro deve essere immancabilmente una spiccata dote umana ed empatica e qui Draghi dovrà dimostrarci la sua vera essenza che ha ben poco a che fare con i numeri… Allego una riflessione che Anniek Cojean inoltrava sempre ai suoi professori, è una metafora che a mio modo di vedere rende bene, buona lettura…

Anniek Cojean racconta che un preside di un liceo americano aveva l’abitudine di inviare questa lettera ai suoi insegnanti, all’inizio di ogni anno scolastico:
“Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti, bambini uccisi con veleno da medici ben formati, lattanti uccisi da infermiere provette, donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e università. Diffido – quindi – dell’educazione. La mia richiesta è la seguente: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani”.